Ci abbiamo sperato. Dopo un primo intermedio non ottimo, Marco Pinotti sembrava in crescendo rispetto ai rivali diretti per la medaglia di bronzo della gara a cronometro dei Mondiali di Vanlkenburg. Una caduta, però, l’ha tagliato fuori dai giochi. Una curva a sinistra, secca, su di una strada stretta. La ruota anteriore che scivola, tanto sacrificio e lavoro che evaporano, in un attimo. Dopo la quinta piazza delle Olimpiadi di Londra 2012, Pinotti sembrava poter raggiungere l’apice di un’ottima, nonché onesta, carriera, fatta di tanto lavoro per gli altri, condita da alcune soddisfazioni personali contro il tempo. Questa volta non ce l’ha fatta e il volto di Paolo Bettini che cerca di consolarlo è un libro aperto. Perchè a Marco, perchè? Grazie comunque ingegner Pinotti, lei ci ha fatto sognare!
Abbiamo detto terzo posto, sì, perchè davanti si trovavano due atleti che stavano facendo una gara a parte. Il tedesco Tony Martin e lo statunitense Taylor Phinney si sono dati battaglia per tutti e 46 i chilometri di gara, per arrivare sul traguardo divisi da soli 4”. Phinney, passato in testa al primo rilevamento cronometrico, non è riuscito a tenere il passo di Martin nella parte centrale di gara. Nel finale è riuscito a rimontare, nonostante il Cauberg teoricamente ostico per le sue caratteristiche, arrivando, come detto, ad un passo dalla maglia iridata. Per Martin si tratta del secondo successo consecutivo, anche se arrivato in maniera meno netta di quello dell’anno passato. In una stagione difficile questo è sicuramente il successo più importante del corridore della OmegaPharma-QuickStep. Sta di fatto che Phinney, forse per la prima volta, si è dimostrato capace di lottare con i migliori al mondo in una cronometro molto lunga ma sopratutto molto difficile dal punto di vista altimetrico.
La terza posizione è stata occupata dal bielorusso Vasil Kiryienka, corridore molto esperto e duttile che ben si adattava al percorso. La sua medaglia è inaspettata, ma va ricordato che non è nuovo a grandi imprese(basti ricordare la tappa del Finestre al Giro 2011) ed è un corridore che può lasciare il segno specialmente se, come quest’oggi, sono assenti alcuni dei protagonisti. Si è dovuto accontentare della quarta posizione il secondo statunitense in gara Tejay Van Garderen. Il vincitore della Maglia Bianca all’ultimo Tour de France ha chiuso la sua prova a 1’49” da Martin, ma a soli 5” dal podio. Quinta posizione per lo svedese Fredrik Kessiakoff, tra i favoriti della vigilia quantomeno per una top3, che non è riuscito ad esprimersi al meglio.
Abbiamo già detto di Marco Pinotti, che però non era l’unico azzurro impegnato. Si è presentato in pedana anche Adriano Malori, che ha conquistato un’onorevole decima posizione. In un percorso impegnativo, questo potrebbe essere un nuovo punto di partenza per l’emiliano che dopo il passaggio al professionismo sembrava faticare dopo le belle performance tra gli Under 23, culminate con la vittoria del Mondiale a cronometro nel 2008 a Varese.
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foto: cyclingnews.com
OA | Gianluca Santo