E’ noto che il contratto del 34enne ciclista varesino, che quest’anno sembra essere intenzionato a tentare il terzo assalto al Giro d’Italia, scade il 31 dicembre 2012.
Meno nota è l’intenzione dei vertici Liquigas di defilarsi dal mondo del ciclismo: nel corso del galà di presentazione della stagione 2011, l’azienda ha smentito le voci – ciclicamente ricorrenti – di un disimpegno imminente, rilanciando:
Fino al 2013 abbiamo la licenza e la vogliamo onorare.
Era un momento di ripresa, mentre oggi lo spettro della doppia-recessione sembra creare più di qualche grattacapo anche al colosso delle bombole. Hanno cominciato così a circolare strane voci, nate dal seno della squadra, non così convinte di scommettere che Liquigas sarà in gruppo anche nel 2013, così anche l’ipotesi che Ivan Basso possa cambiare aria è divenuta tutt’altro che remota.
Lo lasciano intendere anche le parole del ragazzo, rilasciate a Tuttosport:
Dal 2009 Alberto Contador mi esorta a diventare suo compagno di squadra. E l’ha fatto anche durante il 2011 da alfiere della Saxo Bank: ho sempre risposto che alla Liquigas sto bene
e che c’è un rapporto di riconoscenza nei confronti di Roberto Amadio, team manager che ha tanto creduto in lui anche quando nessuno – a causa della squalifica per doping – sembrava essere più intenzionato a farlo, che va oltre il fatto economico, e che ha fatto dire più volte a Basso di voler chiudere la carriera sotto le insegne verde-blu.
A questo punto però, stante la possibilità di disimpegno della Liquigas, l’ipotesi di un ritorno alla corte di Bjarne Riis diventa tutt’altro che remota; Contador, sempre a caccia di un vice che lo possa aiutare nelle fasi più impegnative delle tappe più difficili del Tour de France, potrebbe volerlo come gregario al quale, però, lasciare la libertà di giocarsi le proprie chances al Giro d’Italia, corsa che Ivan Basso considera alla stregua del “giardino di casa”