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CicloTurismo: tra Lago di Garda e Lago d’Idro in bicicletta

Creato il 01 marzo 2013 da Fumagale @ciclo_news
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partenza: Vico, frazione di Capovalle sulla strada per Moerna di Valvestino.
arrivo: Vico, frazione di Capovalle sulla strada per Moerna di Valvestino.
distanza: 10 chilometri.
profilo altimetrico: Dislivello di mt. 516
condizioni del percorso: Asfaltato e sterrato.
segnaletica: Sufficentemente presente.
momento migliore: Dalla Primavera ad inizio Autunno.
sicurezza: Attenzione soprattutto nei tratti promiscui.

Itinerario
Questi che ci accingiamo a percorrere saranno 10 chilometri di sana fatica, fatti per “gente tosta”, che si esalta davanti alle asperità.

Raggiunto in auto il Passo di San Rocco, proseguiamo verso Capovalle; “travestiti” da turisti visitiamo la sua Parrocchiale con all’interno tele attribuite ad Andrea Celesti.

parrocchia-capovalle
Con l’auto ci allontaniamo ora di qualche chilometro e ci dirigiamo al Santuario della Madonna del Rio Secco.

Sosta di devozione ed eccoci pronti a ripartire puntando questa volta alla frazione Vico, raggiungere l’ampio piazzale a lato della strada, parcheggiare, fare punzonatura e salire quindi sulla Ns. mountain bike.

Affrontiamo immediatamente la salita seguendo le indicazione per il Monte Stino (1466 mt) e per il Museo dei reperti bellici della guerra 1915-18.

Die Strasse führt (fast) mitten durch die Kirche !
Allontanandoci dalla frazione Zumiè, incontriamo un tratto di salita con frazioni molto ripide, segue una pendenza che diminuisce gradatamente conservando però tutta la sua asperità.

Per chi dovesse affrontare questo percorso in estate, consigliamo di approvvigionarsi d’acqua perché lo sforzo fisico lo richiederà.

Pedalando guadagniamo quota progressivamente, mentre il panorama che ci si presenta davanti diventa sempre più ampio appagandoci dalle fatiche.

Nei pressi del Fienile Lombardi, superata la pozza, la strada prosegue verso ovest consentendoci di raggiungere la graziosa chiesetta degli Alpini.

trincea
Immancabile sosta prima di imboccare la strada sterrata che ci conduce verso il punto più panoramico; un altro breve tratto ed eccoci al Museo contenente reperti bellici della prima Guerra Mondiale.

Siamo all’interno di due gallerie scavate durante la prima Guerra con lo scopo di poter cannoneggiare a difesa della Valle del Caffaro.

Una scaletta posta a fianco dell’ingresso del Museo ci fa raggiungere un punto panoramico sul quale viene spontaneo sostare in devozione pensando alle numerose vittime di guerra e immaginare gli sforzi compiuti dai Nostri valorosi alpini durante la stessa.

Superata la commozione e smaltita la fatica dell’ascesa, ci accingiamo a ripercorrere a ritroso la strada dell’andata per fare rientro alla frazione Vico di Capovalle. Un percorso, questo, da “ciclisti veri”, imperdibile però per le forti emozioni che è in grado di trasmettere.


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