C’è sempre un po’ di imbarazzo e ignoranza all’inizio, quando ci si avvicina a uno sport diverso. Tanto più conosciamo il nostro specifico sport di appartenenza tanto più ci sembrano impossibili da comprendere i meccanismi delle altre discipline. Il football americano è sicuramente popolare nel nuovo continente, ma in Europa è ancora un piccola realtà, una dimensione che la globalizzazione sta sicuramente crescendo ed espandendo. Peculiare è certamente il torneo Cifaf, il campionato italiano del football americano femminile.
Una competizione sportiva come tante ma che unisce ed è oggetto di condivisione per tantissime ragazze. Anche nell’arco della quarta giornata, quella in cui si affrontavano Blackmarines-Furie e Lobsters-Neptunes, non sono mancate gioie e dolori, le urla del tifo e i colori degli spalti, la determinazione degli allenatori e gli incoraggiamenti dei genitori e degli appassionati che sono giunti fino al Centro Sportivo Guglielmo Fiorini di Roma. Un’atmosfera da college americano che solitamente si intravede e si può percepire solo nei film e nelle serie tv.
A partire dall’organizzatore Marco Fiordalice tutti si sono prodigati nella buona riuscita dell’evento, collaborando e lavorando insieme anche durante le singole partite. Certamente non passa inosservato il terzo tempo ampiamente rispettato da tutte le squadre e sotto un cielo variabile che non si è risparmiato qualche goccia d’acqua si sono distinti chiaramente i cori delle tribune.
Fratelli e fidanzati adibiti ad ultras con tanto di megafono, madri scatenate che indossavano la maglia della propria squadra e pubblico concentratissimo nel seguire le fasi di gioco di queste ragazze determinatissime. Provare a vincere non come singole giocatrici ma come squadra, il sacrificio di ognuna per il resto del team. Il vecchio detto “Uno per tutti e tutti per uno” rivangato più volte dai tre moschettieri di Alexandre Dumas che vale sempre. In breve uno spirito di corpo che purtroppo spesso manca in altri sport più gettonati che ben conosciamo. Quelli che rispondono sempre più alla scala non dei valori ma del palinsesto di spettacolo e televisioni.
Dunque è una bella realtà quella che porta avanti sentimenti come l’amicizia e principi come la coesione in uno sport di squadra e passione come il football americano e, senza fare troppi sessismi, a maggior ragione se sono le ragazze a portarle avanti. Un’unione che difficilmente si può vedere altrove e non mancano come è giusto che sia gli elementi della rivalità e della competizione. “Fortuna che Vismara non giocava, altrimenti erano guai!” Dibattevano scherzando sugli spalti le BlackMarines proprio quando la beniamina delle Furie era lì ad ascoltarle. E insistevano con il voler idealmente corrompere i fisioterapisti dell’infortunata giocatrice che sta gradualmente recuperando la condizione ottimale per il suo ginocchio.
Sfottò e battute come condimento ideale di un pomeriggio sportivo di una domenica di giugno vissuta nell’entusiasmo che solo lo sport genuino sa regalare.
Lorenzo Nicolao