Se la riforma dovesse avere un seguito il tempo di copertura della cassa integrazione in deroga si ridurrebbe a 8 mesi. Entro la fine del 2016 la stessa scenderebbe a 6 mesi, ma il novero dei beneficiari sarebbe allargato agli apprendisti e ai lavoratori in somministrazione.
Sarebbero inoltre limitate le possibilità di accesso a tale strumento, ponendo maggiori vincoli ad imprese e lavoratori. In più, sottolinea Sorrentino, la platea dei lavoratori coperti attraverso ammortizzatori sociali in deroga è già stata ristretta dagli accordi presi a livello regionale.
Ancora non è stato sciolto inoltre il nodo legato al rifinanziamento della Cig: per coprire il resto dell’ano è necessario almeno un miliardo di euro, ma il Governo non sembra aver dato ancora delle risposte chiare sul punto.
Lo scorso 16 luglio il Ministero del Lavoro ha autorizzato con un apposito decreto interministeriale la spesa di 400 milioni di euro per consentire il pagamento delle somme ancora dovute ai titolari dei trattamenti di cassa integrazione e mobilità in deroga per il periodo sino al 31 dicembre 2013. Si è inoltre rimandata ai giorni successivi la ricerca di soluzioni analoghe per l’anno in corso.
“O il governo mette in agenda, come priorità, il tema della disoccupazione o tutti i ragionamenti su una crescita che scompare sono inutili”, ha commentato Susanna Camusso che con una critica durissima aggiunge: “Un governo serio dovrebbe andare dalla cancelliera tedesca e dire che non possiamo andare avanti ammazzando le nostre imprese”
Proprio per sollecitare l’attenzione del Governo su i temi del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, Cgil Cisl e Uil organizzano due giornate di mobilitazione per martedì 22 luglio e giovedì 24 luglio.