Quando il progetto è iniziato, nel 2009, i murales dovevano essere dieci, adesso sono una quarantina, distribuiti nell'area dell'Avenida Departamental, e hanno coinvolto una sessantina di artisti cileni e stranieri. L'idea iniziale era la celebrazione del Bicenteneraio dell'indipendenza del Cile, ma, mano a mano che il progetto è andato avanti, si sono uniti altri argomenti, come i diritti umani, la letteratura cilena, i popoli indigenas, Latinoamérica. Il più politico di tutti è Latinoamérica, un mural con una serie di cerchi di vari colori al cui interno c'è l'America Latina, con vari volti indigenas ed europei, una chitarra sul Mato Grosso, un cactus tra Bolivia Paraguay e Argentina settentrionale, un pappagallo tra Colombia e Venezuela, un cranio sul Messico e varie foglie tra Ecuador e Perù; intorno ai cerchi le parole Siente, Lucha, Vive, Resiste, che non hanno bisogno di molta traduzione in italiano. I murales sono enormi, hanno una superficie media di 80 metri quadrati, per un totale di 3700 mq; sono numeri che trasformano San Miguel nel più grande Museo a Cielo Aperto del Cile, grazie anche al contributo e alla presenza di artisti emergenti e consolidati. C'è un sito web ufficiale, museoacieloabiertoensanmiguel.cl, in cui si possono vedere le foto di tutti i murales realizzati; con le foto ci sono piccole schede sul tema del disegno e l'autore che lo ha realizzato. In mancanza di Santiago, è un buon sistema per conoscere questo grande Museo di Arte Contemporanea, diventato spazio della memoria locale e della rivendicazione dei diritti.
Le due foto, dalla galleria fotografica del sito ufficiale del Museo, al link già indicato.