Ha scelto bene La fabbrica delle idee quando ha deciso di includere nel loro cartellone lo
Io ho potuto apprezzarlo venerdì scorso: è uno spettacolo che merita, ma è importante e necessario per me spiegarvi brevemente perché ci tenessi così tanto a vederlo.
Ebbene, in fondo se sono stata, e ancora sono, malata di lettura e di parole lo devo principalmente a Cime tempestose. Esisteva già nella mia casa quando avevo undici anni, ma mi era proibito leggerlo. Lo lessi di nascosto e fu un’esperienza folgorante ed emozionante; non solo perché si trattava di una storia d’amore unica e dannata, ma proprio per l’impianto narrativo e lo stile di Emily Brontë, anche se questo lo capii dopo. Esso è stato la genesi per il mio amore verso la lettura e la scrittura, nonché l’Inghilterra e la sua lingua; tant’è che a Londra i miei amici più cari erano proprio dello Yorkshire, luoghi che ho conosciuto e visitato molte volte.
Detto questo, non vi nascondo che ero molto curiosa di vedere come sarebbe stato l’approccio teatrale e la scelta delle scene con un tale testo. Ebbene, tutto il pathós della storia è stato tangibilmente reso con vigore e la giusta drammaticità da tutti i protagonisti, compresi i giovani e giovanissimi che mi hanno sorpreso ed incantato. Inoltre, ho percepito chiaro il disagio di Edgar Linton e l’egoismo di Hindley Earnshow; l’affettuosa chiarezza di Nelly, la voce narrante; il misantropo Heathcliff era in scena del tutto iroso, maledetto e malefico, ma trasformato dall’amore e dalla passione per Cathy, la quale ci ha regalato momenti molto commoventi, e interpretato con maestria scene dal forte impatto emotivo, visivo e musicale.
Per seguire le loro tracce e le prossime rappresentazioni potete collegarvi qui.