Dopo l’avvistamento da parte dell’unità aerea della Guardia Costiera, la sala operativa di Cagliari, visto il traffico navale nella zona di mare, ha dirottato una motonave maltese, la ‘Corelli’ che incrociava ad un miglio dall’imbaracazione alla deriva. L’equipaggio maltese ha prestato quindi i primi soccorsi ai 28 naufraghi, in attesa dell’arrivo della motovedetta Cp 303 della capitaneria di Cagliari che ha preso a bordo i profughi e si è diretta verso Sant’Antioco, dov’è arrivata alle 5,05 di stamani.
Dalle precarie condizioni di salute di 4 migranti, presumibilmente algerini, che manifestavano sintomi di assideramento e dai primi racconti dei migranti, si presume che la navigazione si sarebbe protrata per ben nove giorni. Ad attendere i profughi al porto di Sant’Antioco il personale del 118 che ha predisposto l’accoglienza e prestato le prime cure del caso.
I naufraghi sono stati trasferiti negli ospedali di Iglesias e Carbonia, 12 sono ricoverati per fratture varie, causate dal mare mosso, e per ipotermia. Il cadavere invece è stato trasferito all’obitorio di Carbonia. I restanti stanno per essere trasferiti al Cpa di Elmas-Cagliari. Una odissea infernale che si aggiunge alle altre migliai di fatti che quotidianamente accadono nel cimitero liquido del Mediterraneo.