Di Gabriella Maddaloni. Ennesimo episodio tragico nelle prime ore di oggi in Cina, per l’esattezza nella sua provincia più grande: lo Xinjiang, situato a nord-ovest del Paese e a maggioranza musulmano.
Tredici estremisti hanno infatti attaccato un commissariato nella contea di Yecheng con un’auto carica di materiale esplosivo, come riporta il sito del governo regionale Tianshan Net. Il sito aggiunge anche che nell’attentato sono rimasti feriti tre poliziotti e che gli attentatori sono stati uccisi dalla polizia cinese.
Questo drammatico evento non è purtroppo una novità nella travagliata regione dello Xinjiang, composto da una popolazione a maggioranza Uigura (45%), etnia turcofona musulmana. Come riporta il sito www.rainews.it, infatti, appena lo scorso lunedì l’agenzia di stampa “Nuova Cina” riportava l’esecuzione di altre tredici persone condannate per “terrorismo e atti di violenza”. La autorità cinesi attribuiscono questa sequela di stragi ai separatisti uiguri.
Sempre il sito della Rai riporta l’attentato avvenuto il mese scorso a Urumqi, capitale della regione, che ha prodotto quarantatré morti, tra cui quattro attentatori, nonché centinaia di feriti; lo scorso marzo, invece, vi sono stati ventinove morti e centoquaranta feriti alla stazione ferroviaria di Kunming, nel sud della provincia, a causa di un attacco a colpi di coltello.