Di Andrea Russo. Torna nella città di Yulin in Cina, il macabro festival della carne di cane; una sagra popolare in cui migliaia e migliaia di cani vengono uccisi, cucinati e messi in tavola, per festeggiare il solstizio d estate.
La tradizione popolare vuole che in quel giorno mangiare carne di cane e bere alcolici di ogni tipo, permette di godere di buona salute durante tutto l’inverno. Quest anno La città di Yulin, tentando di evitare polemiche e proteste,ha deciso di iniziare i festeggiamenti, anticipando l’evento di circa una settimana, in modo da passare inosservati agli occhi degli animalisti.
Da anni, il festival è oggetto di campagne da parte degli animalisti intenzionati a contrastarlo sempre di più sui media e su internet, ma anche manifestando fuori dai macelli e nei mercati dove i cani sono venduti. Gli attivisti cinesi ed internazionali denunciano lo scempio di questo raduno, organizzando proteste pacifiche e sottoscrivendo petizioni on line. Gli attivisti sostengono che l’evento rappresenti un rischio per la salute pubblica, dato che i cani non sono sottoposti a nessuna quarantena che controlli il loro stato di salute. I quadrupedi destinati ai sadici banchetti passano la maggior parte del tempo in recinti stretti, lugubri, circondati dai propri escrementi e costretti a lunghi digiuni per indebolirli.
I cani destinati alla produzione di carne vengono prelevati dalle strade, altri sono allevati illegalmente, o rapiti. Vengono trasportati al macello in gabbie, dove vengono legati e colpiti a morte in testa con un bastone, in altri casi vengono sgozzati e fatti dissanguare, o tramite elettrocuzione. Molte volte gli animali non muoiono subito, ma perdono conoscenza, alcuni addirittura vengono avvelenati con sostanze chimiche tossiche che potrebbero essere dannose per l’uomo.
Le manifestazioni e le petizioni on line in tutto il mondo non sono riuscite a fermare questo festival, regalando così un immagine brutta della Cina, così dice Deng Yidan di Animal Asia, «La copertura mediatica negativa è in crescita, vi sono furti di cani, attività criminali, problemi di igiene alimentare, per non parlare della divisione tra chi è contrario al festival e chi è favorevole. Questi fattori hanno portato a una pubblicità negativa che è maggiore rispetto ai benefici economici che porta il festival».