Cina: la tradizione della carne di cane nel mirino degli animalisti

Creato il 20 giugno 2014 da Nicola933

Di Andrea Russo. Torna nella città di Yulin in Cina, il macabro festival della carne di cane; una sagra popolare in cui migliaia e migliaia di cani vengono uccisi, cucinati e messi in tavola, per festeggiare il solstizio d estate.

La tradizione popolare vuole che in quel giorno mangiare carne di cane e bere alcolici di ogni tipo, permette di godere di buona salute durante tutto l’inverno. Quest anno La città di Yulin, tentando di evitare polemiche e proteste,ha deciso di iniziare i festeggiamenti, anticipando l’evento di circa una settimana, in modo da passare inosservati agli occhi degli animalisti.

Da anni, il festival è oggetto di campagne da parte degli animalisti intenzionati a contrastarlo sempre di più sui media e su internet, ma anche manifestando fuori dai macelli e nei mercati dove i cani sono venduti. Gli attivisti cinesi ed internazionali denunciano lo scempio di questo raduno, organizzando proteste pacifiche e sottoscrivendo petizioni on line. Gli attivisti sostengono che l’evento rappresenti un rischio per la salute pubblica, dato che i cani non sono sottoposti a nessuna quarantena che controlli il loro stato di salute. I quadrupedi destinati ai sadici banchetti passano la maggior parte del tempo in recinti stretti, lugubri, circondati dai propri escrementi e costretti a lunghi digiuni per indebolirli.

I cani destinati alla produzione di carne vengono prelevati dalle strade, altri sono allevati illegalmente, o rapiti. Vengono trasportati al macello in gabbie, dove vengono legati e colpiti a morte in testa con un bastone, in altri casi vengono sgozzati e fatti dissanguare, o tramite elettrocuzione. Molte volte gli animali non muoiono subito, ma perdono conoscenza, alcuni addirittura vengono avvelenati con sostanze chimiche tossiche che potrebbero essere dannose per l’uomo.

Le manifestazioni e le petizioni on line in tutto il mondo non sono riuscite a fermare questo festival, regalando così un immagine brutta della Cina, così dice Deng Yidan di Animal Asia, «La copertura mediatica negativa è in crescita, vi sono furti di cani, attività criminali, problemi di igiene alimentare, per non parlare della divisione tra chi è contrario al festival e chi è favorevole. Questi fattori hanno portato a una pubblicità negativa che è maggiore rispetto ai benefici economici che porta il festival».