Tutto è cominciato perché ce ne era bisogno, banalmente (e magari qualcuno racconterà meglio questa storia, un’altra volta), ma riassumendo molto si può dire che da #ioleggoperché (inteso come effetto catalitico) sono nate molte cose belle. A proposito della lettura, ovvio; la ‘povna ne parlava giusto ieri con la Pesciolina, venuta a trovarla durante il tema delle Giovani Marmotte (“Prof., bussano alla porta, sono loro!”; “Ma no”; “Ma sì, non sente il ritmo tipico: possono essere solo i Merry Men che battono!” – e infatti Soldino, Earnest, Stuffy, Cirillo Skizzo, la Pesciolina, con l’aggiunta special guest del Piccolo Elfo si materializzano rapidamente in aula), in cortile, come ai vecchi tempi. Ma anche a proposito della (ri)definizione di spazi di socialità privata che hanno portato a nuovi incontri, sia reali, sia virtuali.
Appartiene al primo gruppo l’amicizia con Connie che, nata tra i tavolini di un bar, si è rinnovata in un’estate di incroci di mondi, per poi incanalarsi in un autunno che prospetta altrettante riunioni e novità. Tra queste, c’è la canonizzazione di un seriale appuntamento cinefilo, a sabati ‘quando si può’, sull’asse piccola città-città bianca. La motivazione nasce dalla cronica mancanza di film della stessa Connie (che, a fronte di una bibliografia vastissima, può vantare una filmografia degna di Lilliput). “Non è che non mi piacciano” – ha argomentato quando c’era bisogno di spiegazioni – “ma purtroppo mi addormento!”.
“Allora è presto detto” – ha proposto la ‘povna – “vieni da me, e si guardano insieme mangiando e chiacchierando, vedrai che ce la facciamo”.
Ieri dunque, approfittando del primo sabato di autunno, il Cinecasa 2015 è stato inaugurato ufficialmente. A benedirlo, la ‘povna e Connie (più il di lei figlio fantastico, Decluttering Son detto Diesse), avevano messo alici marinate, taralli, pomodorini e olive pugliesi (e relativa homemade focaccia, di due tipi diversi), pecorino erborinato di Pienza (con mostarde), pizzette senza mozzarella (per Diesse, che però, onorando il suo nome, ha mangiato tre olive, una carota e un po’ di miele, ed era già pieno abbastanza), calzoni di verdure; più ovviamente il parco dolci. Poi un po’ di Coca cola (almeno quella) per il bimbo, per gli adulti vino rosso e una birretta. L’Anziana di Ginevra, L., G. e lo Storico Saggio si sono uniti a onorare il desco. E poi, dopo avere spazzolato tutto con fame ed entusiasmo, il cineforum è cominciato.
Vista la presenza dei ‘tetti bassi’, hanno scelto per cominciare un film “per tutti”; e, visto che si doveva inaugurare, la ‘povna ha pensato che ci volesse un grande classico. Infine, visto che quando si parla di Cineforum, il pensiero corre sempre a E.T., perché tutto quello che sa di film glielo ha insegnato lui, in buona sostanza, la ‘povna ha deciso per una proiezione che fosse insieme, compiutamente, rituale e inaugurale.
A luci semibuie (e su questo dovranno lavorare, perché alla ‘povna piace vedere i film a luce accesa, in casa, ed è meglio pure per l’assonnata Connie), la magia di una storia che è di per se stessa idea di cinema, e di fiaba, e di perturbante simbiosi, e abbandono, ma poi anche ritrovamento e ritorno si è dispiegata per i suoi 114 minuti, in tutta la sua potenza (e chissenefrega se lo schermo era piccolo, e lo ombre un po’ bluastre, ed L. e G. opponevamo un sordo ostruzionismo che secondo la ‘povna sarebbe stato opportuno controbattere – l’aggraziata compunzione di Diesse era sufficiente, da sola, a redimere qualsiasi sedimento). Poi, quando il film è finito (“C’è anche la sigla?” – ha domandato Diesse giustamente, che avrebbe voluto vederla; e anche la ‘povna peraltro, così da far notare a Connie un sacco di dettagli interessanti, ma le altre due si sono alzate, come a dire meno male che è finita la molestia, e alla ‘povna è toccato soprassedere, per non farne un casus belli), si sono salutati tutti, che l’ora era pur tarda (anche se in realtà non troppo), ma l’esperimento ha funzionato. Così pur con i necessari aggiustamenti, nelle prossime settimane il Cinecasa proseguirà a cadenza. Per intanto, la ‘povna si riserva di riparlare del film insieme a Connie, e di mandarle qualche approfondimento.
Ma chi volesse provare a indovinare il titolo di esordio, potrà inserirlo come password (solo titolo, niente sottotitolo, ma attenti ai punti fermi – non ha bisogno di traduzione in nessuna lingua) proprio quaggiù sotto. In premio, una filastrocca perturbante prodotta dalla ‘povna questa estate, in tutt’altro contesto. Ma che, in qualche modo, si adatta pure qui.