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Cineclub Alphaville presenta: “Le bionde, le brune… e le more” una selezione di film dedicati alle chiome femminili nell’immaginario cinematografico

Creato il 18 gennaio 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Alphaville

Alphaville Cineclub propone, dal 19 al 23 gennaio 2011 nella sua sede di Via del Pigneto 283 alle ore 21.00, la rassegna cinematografica ‘Le bionde, le brune… e le rosse!’, piccola selezione di lungometraggi dedicati alle chiome femminili che hanno scosso l’immaginario collettivo del Vecchio e del Nuovo Continente.

La rassegna vuole idealmente proseguire ‘Blonde/brune’, evento conclusosi da poco, precisamente il 16 gennaio, a Parigi all’interno della Cinematheque francese a cura del commissario Alain Bergala, che ha proposto un’esplorazione della storia del cinema e delle arti visive condotta attraverso le coordinate antropologiche della contrapposizione di due differenti tipologia femminili, i cui capelli diventano uno strumento di misura sociologico. In pratica una storia dell’arte re-interpretata attraverso il valore simbolico e non solo estetico della capigliatura femminile in ogni sua variante.

Intorno dunque alla spiritosa contrapposizione tra bionde e brune la storia del Cinema ha costruito intere sceneggiature dando vita ad un meccanismo collaudato che va dal muto tedesco alla commedia sofisticata firmata Hollywood, adeguandosi ed evolvendosi a seconda delle epoche.

Come dimenticare i boccoli dorati primo Novecento di Lilian Gish, portatrice sana di serenità per l’uomo americano dell’epoca e, in Europa, il nero caschetto tentatore della frizzante Louise Brooks? Un modulo questo (bionda/angelo, bruna/ diavolo) interamente ribaltato dagli anni Trenta, quando ‘biondità’ comincia a far rima con seduttività e si fa presto strada l’idea della donna platinata capace di conquistare gli schermi ed i cuori dell’immaginario collettivo, grazie soprattutto ad Hitchcock che di tutti i registi dell’epoca è stato il più feticista!

Alphaville Cineclub propone dunque una selezione di film, alcuni dei quali già inseriti nella rassegna parigina, dedicati alle bionde, alle brune, ma anche alle atomiche rosse, senza le quali lo scenario non sarebbe completo davvero, nonché alcune memorabili sequenze tratte da pellicole essenziali nel percorso tracciato dalla Cinematheque.

Mercoledì 19 la nostra prima bionda sensuale risponde al nome di Lana Turner, protagonista indiscussa di Il postino suona sempre due volte (1946), terza trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di James Cain, qui nelle vesti di moglie del padrone di una stazione di servizio che, sedotto il bel lavorante, lo trascina in un destino del tutto ineluttabile

Giovedì 20 a contendersi lo scettro di chiome più seducenti Alphaville propone, alle 21.00, La dalia azzurra (1946), protagonista una misteriosa Veronica Lake al centro di un delitto forse passionale, primo ed unico giallo scritto direttamente da Raymond Chandler per il grande schermo, a cui seguirà l’ormai mitico Gilda (1945), miscela di melodramma passionale e noir firmata King Vidor su cui spicca la conturbante rossa del cinema, quella Rita Hayworth che da quel momento in poi fu per tutti e per sempre ‘l’atomica’!

Doppia (anzi tripla) capigliatura fluente anche venerdì 21 quando si fronteggeranno a colpi di piega le brune Carole Bouquet ed Angela Molina in Quell’oscuro oggetto del desiderio (1977), un personaggio in due per raccontare la storia, l’ultima del maestro Luis Bunuel, di un ricco borghese perdutamente avviluppato nel conquistare una donna che continua a dirgli no. In seconda serata, la bionda e poi castana, grazie ad una parrucca, Brigitte Bardot, qui attraente moglie di uno sceneggiatore italiano da lei dileggiato perché troppo arrendevole con il produttore, nella trasposizione cinematografica da Moravia de Il disprezzo (1963), regia di J.L.Godard.

Non poteva mancare all’appello, sabato 22, tra i più bei biondi del cinema, quello perfetto e stilè dell’algida Catherine Denueve, qui giovane interprete del bel film/favola di Jacques Demy Les parapluies de Cherbourg (1964), in cui è la figlia di un’ombrellaia innamorata del garagista che non riuscirà a coronare il suo sogno d’amore. La seconda serata continua il solco biondo attraverso il bel caschetto del titolo di proprietà della superba e giovane Simone Signoret , donna contesa in quel di Belleville da due uomini della mala,  protagonista del più bel film di Jacques Becker Casco d’oro (1952), forse una delle migliori pellicole francesi di tutti i tempi.

Ed infine, a concludere la rassegna, Alphaville propone ‘patriotticamente’ e non solo i lunghi capelli neri della mondina Silvana Mangano in un cult della storia del Cinema, quel Riso amaro (1949) firmato Giuseppe De Santis che, tra melodramma e fotoromanzo, portò alla luce il sex appeal di un’attrice tra le più ‘dive ‘ dell’epoca.

Per informazioni:
Cineclub Alphaville


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