Cineforum: “Galileo” di Liliana Cavani venerdì 14 novembre alle 21 presso la sala multimediale di s. Michele
Creato il 12 novembre 2014 da Ambrogio Ponzi
@lucecolore
In “Galileo” di Liliana Cavani il confronto drammatico tra scienza e fede
Con la rivoluzione di Copernico la teoria tolemaica (con la Terra al centro dell’universo e gli altri pianeti che ruotano attorno ad essa) viene relegata in soffitta e al sapere scientifico si aprono nuovi orizzonti per la ricerca.
In Italia Galileo Galilei (1564-1642), dopo la scoperta del cannocchiale a Padova, rientra a Firenze e sotto il granducato illuminato di Cosimo II de’Medici scrive il “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” (1632) in cui rivendica la capacità di interpretare la realtà secondo le nuove leggi della fisica e della matematica.
Ma non ha fatto i conti con il Sant’Uffizio che, nel timore che le sue teorie mettano a repentaglio le verità contenute nelle Sacre Scritture, lo sottopone a un processo che si conclude con la sua condanna.
Per evitare il rogo (come era già accaduto a Giordano Bruno proprio all’inizio del secolo) Galileo abiura e accetta di ritirarsi in solitudine ad Arcetri dove, ormai cieco, si spegnerà dieci anni dopo.
Liliana Cavani, dopo “Francesco d’Assisi”, ci presenta in “Galileo” (1968) - in programma venerdì 14 novembre alle 21 presso la sala multimediale di s. Michele - un altro testimone “ irregolare” della fede (interpretato da Cyril Cusack) che lotta fino in fondo per l’autonomia della scienza.
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