“Ti svegli ancora qualche volta vero? Ti svegli al buio, e senti il grido di quegli innocenti”. Esattamente 25 anni fa usciva “Il silenzio degli Innocenti”, film diretto da Jonathan Demme e interpretato da Jodie Foster e Anthony Hopkins.
Cinema: 25 anni fa usciva “Il silenzio degli innocenti”. Basato sull’omonimo romanzo di Thomas Harris (1988), il film è in realtà il sequel di “Manhunter” di Michael Mann (1986), in cui il ruolo di Hannibal Lecter era interpretato da Brian Cox. Si tratta del terzo film in assoluto, dopo “Accadde una notte” di Frank Capra (1934) e “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman (1975) ad aver vinto i cinque Oscar più importanti: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista a Anthony Hopkins, miglior attrice protagonista a Jodie Foster e migliore sceneggiatura a Ted Tally.
Hannibal Lecter è un ex psichiatra e criminologo che viene interpellato dal dirigente FBI Jack Crawford (Scott Glenn) per il caso del serial killer Buffalo Bill che scuoia giovani ragazze. Lecter è detenuto da 8 anni nel manicomio criminale di Baltimora con accusa di cannibalismo. Reticente a collaborare, Lecter costringe Crawford ad assegnare il caso alla recluta Clarice Starling (Jodie Foster), sperando che la giovane donna possa persuadere il folle psichiatra. Il rapporto tra i due si instaura all’insegna della sincerità: “Uno che faceva un censimento, una volta, tentò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti”.
Sequenza capolavoro del film è quella in cui, in una delle sedute tra Lecter e Clarice, la donna confessa di essere stata straziata in giovane età dalla scena di agnellini destinati alla macellazione. In effetti, il titolo inglese è “The Silence of the Lambs”, in cui il termine inglese “lambs” viene modificato in “innocenti” nel corrispettivo italiano.
Clarice riesce a scovare e uccidere Buffalo Bill, il cui vero nome è Jame Gumb (Ted Levine). Lecter riesce a evadere e fa perdere le sue tracce, mentre la donna viene promossa come agente dell’FBI. Inserito al 74esimo posto nella lista dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi, il film ci caratterizza per la performance di Hopkins, che ha trasformato il personaggio letterario in una figura sanguinaria e disturbante, semplicemente diabolica. (ADNKRONOS)