Sabato 9 ottobre 2010 si inaugura alle ore 18.30 presso la galleria Tartaglia Arte, in Via XX Settembre 98 C/D a Roma, la mostra Cinéma Cinéma, esposizione collettiva degli artisti: Ariela Böhm, Giovanni Mangiacapra, Andrea Mercedes Melocco, Cristina Messora, Roberto Pagnani, Angela Scappaticci e Gloria Tranchida. Con questa esposizione Soqquadro vuole rendere omaggio alla settima arte con opere dedicate a grandi film da sette degli artisti più rappresentativi della storica associazione.
Soqquadro & Tartaglia Arte
Presentano
Cinéma Cinéma
Mostra collettiva
DURATA: dal 9 al 23 ottobre 2010
INAUGURAZIONE: sabato 9 ottobre ore 18.30
ORARI: dal lunedì al venerdì 9.30/13.00 – 16.00/19.30, sabato 10.30/13.00 – 16.00/19.00
LUOGO: Galleria Tartaglia Arte – via XX Settembre 98 C/D
CURATRICE: Marina Zatta
INFO: tel. 06.4884234, cell. 333.7330045, 335.8418240
www.tartagliaarte.com gallerie@tartagliaarte.com
www.soqquadro.eu soqquadro@interfree.it
La mostra è inserita negli eventi della Giornata del Contemporaneo indetta dall’ A.M.A.C.I. (Ass. Musei Arte Contemporanea Italiani).
La galleria Tartaglia Arte è uno degli spazi espositivi storici del panorama romano, con un’esperienza di lunga data ha ospitato nelle sue sale molti grandi artisti.
In questo luogo Soqquadro espone la mostra collettiva Cinéma Cinéma, una mostra dedicata alla settimana arte e programmata nel mese in cui Roma le dedica una prestigiosa vetrina, il Festival del Cinema.
Ariela Böhm, Giovanni Mangiacapra, Andrea Mercedes Melocco, Cristina Messora, Roberto Pagnani, Angela Scappaticci e Gloria Tranchida, sette tra i più rappresentativi artisti di Soqquadro hanno appositamente elaborato opere nelle quali hanno espresso le sensazioni ricavate da alcuni dei film che hanno amato nella loro vita. I titoli delle opere sono stati dedicati a titoli di film. Opere astratte ed informali che vogliono raccontare le emozioni suscitate dal Cinema e non le trame dei film, una narrazione emotiva e non realistica.
Il centro del lavoro di Ariela Böhm è la curiosità e la fascinazione per l’infinita varietà della materia, naturale o artificiale, che prescinde dalla funzione per la quale tale sostanza è stata pensata o si è originata, e l’incessante sperimentazione dei materiali più adatti all’opera che vuole realizzare spingono Ariela su un inesauribile percorso di sperimentazione. L’evoluzione della sua opera si dipana nell’uso combinato di materiali di diversa natura, in cui il dialogo fra gli elementi esprime il significato dell’opera stessa.
La pittura di Giovanni Mangiacapra è materia viva, pulsante, organica: il corpo fluido della pittura che scorre sulla tela, sospinta da una passione incontenibile, ritrova la sua anima nella luce che penetra nei pigmenti e svela profondità inaspettate. L’artista aggredisce la tela con impulsività, stende il colore con robuste pennellate che lasciano la superficie ruvida, fitta di concavità e sporgenze come il terreno appena arato, ma pronto ad accogliere il seme della vita. I suoi dipinti informali sono paesaggi interiori: nelle rughe, nei cretti, nelle increspature della superficie pittorica si intuiscono le pieghe dell’anima.
Andrea Mercedes Melocco è una artista il cui percorso si è snodato attraverso differenti esperienze, tutte accomunate da una stessa visione: svelare quello che unisce le persone, il sentire che li accomuna. Non solo i sentimenti e le emozioni: piuttosto i ritmi che creano la condivisione, le sintonie che non sempre trovano le parole per essere espresse. I suoi totem, che in questa mostra sono dedicati al film Il Sorpasso, sono assi di legno fortemente incise e destinate all’abbandono che riprendono vita con un minuzioso e lunghissimo lavoro: le loro ferite aperte accolgono segni in metallo o in pietra che formano pentagrammi simbolici su cui si modulano intense visioni interiori.
Alle forti incisioni della Melocco fanno da contrappunto i lavori di Cristina Messora, in cui su delicate colorazioni monocrome realizzate su carta, lievi segni neri evocano atmosfere leggere in cui i colori si alternano rendendo sensazioni di accoglienza e inclusività, di reazione e incisività, di slancio e di riflessione. Scorci dove tutto ciò che è superfluo e privo di valore è stato eliminato per far posto solo a ciò che conta e che ha senso. L’Essenza distillata attraverso un sentire in perfetto equilibrio tra sentimento e ragione, tra emozione e realtà.
C’è nella pittura di Roberto Pagnani la ricerca allusiva alla raffigurazione, al senso dell’indeterminatezza, al gioco delle coppie antinomiche: fantastico/reale – visibile/invisibile – guardare/ascoltare. I luoghi, il viaggio e le navi sono i nuclei tematici che ne compongono e ne delineano la produzione artistica. Le navi, quale simbolo per antonomasia del viaggio, diventano la metafora dell’acqua, del pensiero liquido, dell’oblio, del mito cosmico dell’avventura, delle sfide ciclopiche, strumento di verità e di eterne illusioni.
Il lavoro di Angela Scappaticci è riassumibile nella parola “materia”, solida e invadente nello spazio e contrapposta a parti più impalpabili della tela. Lo scontrarsi/integrarsi di questi due elementi rivela, attraverso l’astrazione della figura, l’emotività dirompente nella concretezza della realtà. Da diversi anni le sue sperimentazioni sono invase da elementi come calce, plastica, sabbia da cantiere, tele di juta, asfalto mescolando la ricerca stilistica dell’astrazione con quella dell’arte del recupero. In questa mostra presenta una serie dei suoi cretti dedicati a diverse opere della filmografia internazionale.
Gloria Tranchida realizza le sue opere con carta e cartone riciclati arricchendoli con l’uso di oro e altri colori metallici per sottolineare il valore di questi materiali gettati tra i rifiuti con troppa superficialità, un impegno ambientalista espresso con le armi dell’arte. Per questa mostra ha realizzato tre opere di cui una rappresenta un fermo immagine sulla bidonville di Mumbai dal film “The Millionaire”, un trittico dedicato ai film di Almodovar, dove i colori predominanti esprimono la passione, la sensibilità e il carattere che li pervadono, mentre la terza è dedicata all’opera in bianco e nero “Good night, and good luck.”, con solidarietà e passione per coloro che si battono per la ricerca e la diffusione giornalistica della verità e contro ogni censura.