Cinema e Cucina? E Gianluigi Negri si inventa Mangiacinema! Scopriamolo….

Da Latognazza
Dopo Mangia Come Scrivi arriva Mangiacinema, una manifestazione dedicata al cibo e al cinema, che si inaugura proprio oggi, 1 ottobre!  Otto giorni di kermess a Salsomaggiore, ricca di ospiti, degustazioni, film…il tutto dedicato al grande estro culinario di Ugo Tognazzi. L’ideatore è Gianluigi Negri, che abbiamo intervistato per farci raccontare le sue “gustose” proposte per questa manifestazione, che sta incuriosendo l’Italia e il suo rapporto con la cucina… Vediamo un po’ cosa ci dice.. nell’attesa di ritrovarci insieme a Salso Maggiore per Mangiacinema e la cena di gala in onore del grande Tognazzi! T: Come nasce l’idea di Mangiacinema? GN: Mangiacinema nasce, come idea, nel 2012, ben prima dell’esplosione delle iniziative sul cibo legate anche al discorso Expo. E nasce dall’esperienza di Mangia come scrivi, rassegna che ha visto la luce nel 2006 e che, in otto anni, ha messo a tavola 250 scrittori e 100 artisti italiani, trasformando la cultura del cibo (e dei libri) in spettacolo/divulgazione/intrattenimento. T: Quanto funziona il binomio cinema – cucina per una manifestazione? E per dare maggiore attenzione al cinema stesso, magari d’autore? GN: Nel nostro caso, questo binomio è proprio il pilastro della manifestazione. E’ nel suo Dna. I due elementi sono uniti e “convivono” in un’unica parola: Mangiacinema. Sono convinto che il primo elemento farà da “traino” al secondo, e viceversa. Filmare è un po’ come cucinare, cucinare è un po’ come filmare: in entrambi i casi si deve conoscere bene la materia (prima) che si sta trattando, ci si affida ad un copione (o a una ricetta), si crea qualcosa che dovrà “colpire” l’attenzione (o il gusto) di un pubblico. T: Cosa ti sei inventato per queste giornate di Mangiacinema? GN: L’idea del Festival è “abbinare” personaggi del mondo dello spettacolo ad artisti del gusto in maniera nuova e originale. Il tutto condito da proiezioni, degustazioni, laboratori Crea & Gusta, per una partecipazione attiva del pubblico: non si tratterà solo di incontri con personaggi che racconteranno qualcosa di Ugo Tognazzi e qualcosa delle loro carriere artistiche, ma mangeremo “insieme a” e guarderemo film “insieme a”. Abbiamo pensato a una vera e propria festa per gli occhi e per il palato. Guarda, gusta, godi: Mangiacinema è la Festa del cibo d’autore e del cinema goloso. Festeggeranno insieme a noi, tra i tanti, oltre a Gianmarco Tognazzi e La Tognazza Amata, Pupi Avati, Edoardo Raspelli, Wilma De Angelis, Francesco Barilli, Stefano Disegni, Francesca Romana Barberini, lo stellato Massimo Spigaroli, Enrico Vaime. T: Come hai conosciuto Ugo Tognazzi gourmet? E cosa ti ha colpito di questo suo aspetto per molti inedito? GN: Dai suoi film nei quali anche il cibo è protagonista: da “La grande abbuffata” a “L’anatra all’arancia”, da “Venga a prendere il caffè da noi” fino agli episodi de “I nuovi mostri” (straordinario, insieme a Gassman, nell’episodio “Hostaria”) e di “Dove vai in vacanza?”. Senza dimenticare le zingarate di “Amici miei”, la cui proiezione sarà uno dei “must” di Mangiacinema 2014. Poi l’ho conosciuto attraverso i suoi libri “L’abbuffone” e “Il Rigettario”. Mi ha colpito, per utilizzare un aggettivo gastronomico, la sua “insaziabile” curiosità: elemento, come ricordano i figli nel bellissimo “Ritratto di mio padre”, ricorrente in ogni aspetto della sua vita. T: Hai mai assaggiato una ricetta di Ugo Tognazzi? O rifatto in cucina? GN: Diciamo “firmata” da lui, no. A Salsomaggiore, per una settimana, lo ricorderemo anche con una cena di gala all’Alberghiero “Magnaghi” e con tante cene a tema, con vari chef di ristoranti e alberghi che lo omaggeranno. Lì mi potrò sbizzarrire. Non l’ho mai nemmeno rifatto in cucina: non per presunzione, ma per mia “impostazione”. Quando cucino, libero la fantasia. A rischio e pericolo dei commensali. Forse questa, lo dico con profonda ammirazione e devozione, è la vera grande lezione di Ugo Tognazzi cuoco. T: Quale piatto di Ugo ti ispira di più? GN: Per stare dalle parti di Parma, l’Antipasto alla Maria Luigia. Mi intrigano poi le Penne dell’Avvocato e la Spigola Principessa d’Olanda. E, come dolce, una Bavarese di tette, che a Mangiacinema sarà proposta e “re-interpretata” dal gelatiere Giuliano Curati.

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