(Una recensione di Francesco Ruzzier per “storiadeifilm.it“) – Ecco la favola di Cenerentola secondo Kenneth Branagh.
La recensione di “Cenerentola”. L’incredibile ed immeritato successo al botteghino di Alice in Wonderland di Tim Burton nel 2010 e l’irrefrenabile mania di serializzare qualsiasi prodotto dal pubblico trasversale da parte del sistema hollywoodiano, hanno dato il via ad una delle più pericolose e meno stimolanti tendenze cinematografiche degli ultimi anni: la trasposizione – preferibilmente in chiave dark – delle fiabe classiche.
Nell’ultimo lustro ci sono state regalate porcate di successo come Biancaneve e il cacciatore, Cappuccetto rosso sangue e Maleficent, nessuna delle quali era riuscita nell’intento di ricreare la magia dei testi originali, né tantomeno aveva contribuito ad aggiungere qualcosa di innovativo. Ecco che in questo contesto, disastroso e desolante, le aspettative per il Cenerentola di Kenneth Branagh erano ai minimi storici. Ogni tanto, però, è decisamente piacevole essere smentiti, e lo è anche di più l’essere sorpresi: la trasposizione cinematografica del classico Disney messa in scena dal regista britannico riesce laddove tutti avevano finora fallito, creando un gioiello di pura magia. Branagh ha dimostrato che a volte, il cinema, è una semplice questione di … (per continuare a leggere la recensione> “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).