(Recensione di Alessandro Giovannini per “storiadeifilm.it“) – “Der Nachtmahr” è un film di Akiz, con Carolyn Genzkow, Sina Tkotsch, Wilson Gonzalez Ochsenknecht e Arnd Klawitter. E’ stato presentato durante la scorsa edizione del Festival del film di Locarno e di quello di Toronto.
Durante un rave, alla quindicenne mentalmente instabile e drug-addicted Tina sembra di scorgere un mostriciattolo annidato in mezzo a dei cespugli. Da quel giorno inizia ad essere perseguitata dalla visione che minaccia di farsi sempre più pervasiva e concreta.
Der Nachtmahr è un pastiche di generi, e purtroppo questo finisce per essere un difetto anzichè un pregio. La regia infatti si mantiene sempre uguale nonostnte ilr egistro passi dall’orrorifico al malinconico al surreale, provocando una sorta di scollamento tra narrazione e messa in scena che risulta inveitabilmente nella mancata sospensione dell’incredulità. Anche la scarsa qualità dei VFX concorre al risultato, con il mostriciattolo che sembra privo di un reale “peso”, cioè si nota troppo il suo essere “appiccicato” al girato. In alcuni momenti in cui è inquadrato da vicino invece il problema sembra risolveri, credo grazie al fatto che per queste scene sia stato usato un pupazzo.
Il film ha l’ambizione di essere un’esplorazione in una psiche disturbata ed una metafora del disagio adolescenziale (un po’ come qualunque teen horror in effetti…) di fronte alle imposizioni della società che improvvisamente riversano sul/sulla giovane aspettative di vario tipo. La tossica Tina invece vorrebbe sfasciarsi tutto il giorno tra un rave ed una pomiciata con un DJ orso dai capelli viola di cui è invaghita, ma una malattia mentale latente esplode a seguito di un innesco, rappresentato dalla foto di un feto abortito in formalina. Il mostriciattolo che inizia a vedere di lì a poco ha proprio le fattezze di quell’esserino mai nato, anche se più grosso ed in grado di emettere dei versi gutturali.
L’aspetto più interessante del film di AKIZ (nome d’arte di un videoartista tedesco che firma anche le musiche) è lo slittamento tra i piani di realtà: il mostro passa dallo… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).