(Recensione di Carlo Danieli per “storiadeifilm.it“) – “In un posto bellissimo” è un film di Giorgia Cecere, con Isabella Ragonese, Alessio Boni, Piera Degli Esposti, Paolo Sassanelli e Michele Griffo.
Lucia e Andrea, ovvero una coppia all’apparenza normalissima. Entrambi con un lavoro sicuro e una vita agiata, fatta di piccole sicurezze e tanta ordinarietà. In realtà dietro il paravento della normalità, si nascondono in Lucia ansia e insoddisfazione per una vita che non la realizza e un marito troppe volte assente, che in passato l’ha anche probabilmente tradita. A poco a poco troverà il coraggio per ritrovare sé stessa, grazie anche all’incontro con il venditore ambulante Feysal, e uscire dal suo piccolo mondo antico, verso un futuro ignoto e tutto da scrivere.
Giorgia Cecere firma il suo secondo film, concentrandosi su una storia fin troppo comune ma sempre attuale: il rapporto coniugale, la famiglia, il senso delle cose. Lo fa con una pellicola sussurrata e priva di colpi di scena, giocata tutta sulle sottili interpretazioni dei due splendidi protagonisti, Isabella Ragonese e Alessio Boni. Più delle parole, sono le loro espressioni a parlare, i loro gesti, nei quali, sopratutto in Lucia, si nasconde l’incertezza che la vita che ha scelto non sia quella giusta. La radiografia dei sentimenti analizzati dalla Cecere è tanto sottile che quasi si fa fatica a percepire. Lontano dagli strepiti e dagli isterismi mucciniani, la Ragonese e Boni si fanno interpreti di una storia che vuole essere normale.
Andrea e Lucia sono forse l’emblema della società d’oggi, sono ognuno di noi: né buoni né cattivi, né vittime né eroi, semplicemente sono, esistono, chiusi nelle loro sicurezze e nella loro nido familiare, nel quale in vero, nemmeno si sentono troppo a loro agio. Arriva il momento delle grandi domande: è possibile una vita diversa? Per Lucia sì, e così comincia il lento processo verso l’apertura al mondo, processo simbolicamente rappresentato dalla volontà di prendere la petente, quasi a volere guidare finalmente lei la propria vita. Fondamentale nodo del film è inoltre l’incontro tra Lucia e il venditore ambulante Feysal con il quale la stessa instaura uno strano rapporto ma comunque alla pari; la presenza di un universo di precarietà esistenziale così diverso ma in fondo anche affine a lei, la spinge ad… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).