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Cinema: recensione e trailer di “In Un Posto Bellissimo”, film di Giorgia Cecere

Creato il 13 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Carlo Danieli per “storiadeifilm.it“) – “In un posto bellissimo” è un film di Giorgia Cecere, con Isabella Ragonese, Alessio Boni, Piera Degli Esposti, Paolo Sassanelli e Michele Griffo. 

Lucia e An­drea, ov­ve­ro una cop­pia al­l’ap­pa­ren­za nor­ma­lis­si­ma. En­tram­bi con un la­vo­ro si­cu­ro e una vita agia­ta, fatta di pic­co­le si­cu­rez­ze e tanta or­di­na­rie­tà. In real­tà die­tro il pa­ra­ven­to della nor­ma­li­tà, si na­scon­do­no in Lucia ansia e in­sod­di­sfa­zio­ne per una vita che non la rea­liz­za e un ma­ri­to trop­pe volte as­sen­te, che in pas­sa­to l’ha anche pro­ba­bil­men­te tra­di­ta. A poco a poco tro­ve­rà il co­rag­gio per ri­tro­va­re sé stes­sa, gra­zie anche al­l’in­con­tro con il ven­di­to­re am­bu­lan­te Fey­sal, e usci­re dal suo pic­co­lo mondo an­ti­co, verso un fu­tu­ro igno­to e tutto da scri­ve­re.

Gior­gia Ce­ce­re firma il suo se­con­do film, con­cen­tran­do­si su una sto­ria fin trop­po co­mu­ne ma sem­pre at­tua­le: il rap­por­to co­niu­ga­le, la fa­mi­glia, il senso delle cose. Lo fa con una pel­li­co­la sus­sur­ra­ta e priva di colpi di scena, gio­ca­ta tutta sulle sot­ti­li in­ter­pre­ta­zio­ni dei due splen­di­di pro­ta­go­ni­sti, Isa­bel­la Ra­go­ne­se e Ales­sio Boni. Più delle pa­ro­le, sono le loro espres­sio­ni a par­la­re, i loro gesti, nei quali, so­pra­tut­to in Lucia, si na­scon­de l’in­cer­tez­za che la vita che ha scel­to non sia quel­la giu­sta. La ra­dio­gra­fia dei sen­ti­men­ti ana­liz­za­ti dalla Ce­ce­re è tanto sot­ti­le che quasi si fa fa­ti­ca a per­ce­pi­re. Lon­ta­no dagli stre­pi­ti e dagli iste­ri­smi muc­ci­nia­ni, la Ra­go­ne­se e Boni si fanno in­ter­pre­ti di una sto­ria che vuole es­se­re nor­ma­le.

An­drea e Lucia sono forse l’em­ble­ma della so­cie­tà d’og­gi, sono ognu­no di noi: né buoni né cat­ti­vi, né vit­ti­me né eroi, sem­pli­ce­men­te sono, esi­sto­no, chiu­si nelle loro si­cu­rez­ze e nella loro nido fa­mi­lia­re, nel quale in vero, nem­me­no si sen­to­no trop­po a loro agio. Ar­ri­va il mo­men­to delle gran­di do­man­de: è pos­si­bi­le una vita di­ver­sa? Per Lucia sì, e così co­min­cia il lento pro­ces­so verso l’a­per­tu­ra al mondo, pro­ces­so sim­bo­li­ca­men­te rap­pre­sen­ta­to dalla vo­lon­tà di pren­de­re la pe­ten­te, quasi a vo­le­re gui­da­re fi­nal­men­te lei la pro­pria vita. Fon­da­men­ta­le nodo del film è inol­tre l’in­con­tro tra Lucia e il ven­di­to­re am­bu­lan­te Fey­sal con il quale la stes­sa in­stau­ra uno stra­no rap­por­to ma co­mun­que alla pari; la pre­sen­za di un uni­ver­so di pre­ca­rie­tà esi­sten­zia­le così di­ver­so ma in fondo anche af­fi­ne a lei, la spin­ge ad… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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