Cinema (svizzero) d’estate

Creato il 06 luglio 2010 da Nicotanzi

Il costo medio di un film americano ha superato da tempo i cento milioni di dollari. Tutti gli anni se ne producono diverse centinaia, e gran parte di essi arriva sul mercato mondiale – quindi anche da noi – insieme ai prodotti sempre più numerosi delle cinematografie di tutto il pianeta. Qualsiasi confronto, per il cinema svizzero, rischia di essere quantomeno problematico: il budget a disposizione di una pellicola rossocrociata non va oltre una minuscola frazione di quello di un film prodotto a Hollywood. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, il livello medio delle produzioni nazionali è cresciuto, insieme alla quantità. Il “Patto dell’audiovisivo”, che regola le coproduzioni fra la SSR e gli operatori cinematografici indipendenti, ha dato un forte impulso al settore: dal 1996 il “Pacte” ha permesso di realizzare oltre un migliaio fra film, telefilm, documentari, cortometraggi e film d’animazione. Una panoramica su alcuni dei risultati più interessanti degli ultimi anni, quasi tutti in prima tv, la offre il ciclo “Nuovo cinema svizzero 2010”, che va in onda quest’estate su LA 2 il giovedì in prima serata. Si tratta di film molto diversi fra loro. In alcuni di essi l’ambientazione elvetica è protagonista: come ne “L’eroina dei cieli” di Mike Huber, che apre la rassegna il 15 luglio (con Melanie Winiger nei panni di un’elicotterista della Rega). O come in “Canzun alpina”, storia “rumantsch” di Sören Senn girata in un villaggio dei Grigioni (26 agosto). Ma nel ciclo ci sono anche la commedia (“Agata e la tempesta” di Silvio Soldini, 22 luglio) e il film storico (“Henry Dunant – La croce rossa”, 5 agosto), riflessioni sulla fragilità umana (“Nessuna qualità agli eroi”, 29 luglio) e sulla memoria (“I muri portanti”, 12 agosto).



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