Cinepillole.

Creato il 15 marzo 2011 da Evaluna
Finalmente ho deciso di recensire un film d'animazione. Sento già un' eco in sottofondo: Dreamworks o Pixar? Dreamworks o Pixar? Sinceramente? Non m'interessa un granchè entrare in queste sterili diatribe, penso che la competizione sia sana e normale in un mercato libero ma penso anche che queste dispute non facciano altro che creare pregiudizi alla visione dei film per cui la cosa più saggia da fare è dimenticarsi chi produce cosa.
In questo caso in gioco è la Dreamworks che ha saputo sfornare uno dei migliori film d'animazione degli ultimi anni. Stiamo parlando di....
Dragon Trainer - Chris Sanders, Dean Deblois (2010)
Il titolo non presagiva nulla di buono (almeno per me), sarebbe stato semplice scivolare nella scontatezza e nel visto e rivisto ma non è questo il caso.
Trama: "Questa è Berk. È dodici giorni a nord di disperazione e pochi gradi a sud di morire di freddo. Si trova esattamente sul meridiano della miseria. Il mio villaggio, in una parola: solido. Ed è qui da sette generazioni, ma ogni singola costruzione è nuova. Abbiamo la pesca, la caccia e un'incantevole vista del tramonto. L'unico problema sono le infestazioni: in molti posti hanno topi, zanzare, noi abbiamo... i draghi! »
Hiccup è un vichingo che non assomiglia affatto a quello che s'intende (la Dreamworks gioca molto bene sui luoghi comuni) per vichingo, e questo nonostante il suo patrimonio genetico. è un giovane outsider, con una diversa sensibilità e una certa dose di comicità (più unica che rara). Nel futile tentativo di abbracciare la sua "presunta" natura  di grande e grosso cacciatore di draghi, riesce a catturare la "furia buia" ma ,anzichè ucciderlo, ne diventa amico. Potete immaginare cosa accade quando si diventa amici del proprio peggior nemico.
Hiccup sembra aver preso un bell'appuntamento con un mare di guai! L'incipit, assolutamente convincente, spedisce subito il film ben sopra la media dello standard. Ma il film continua a ingranare durante tutta la sua durata fino a un finale dalla poesia cruda e lievemente dolce-amara. Una perfetta commistione tra salace comicità e semplice intrattenimento.
La trama si gioca sulle antitesi rovesciate, sugli effetti stranianti dello stereotipo ( vedi l'esplosiva protagonista accanto a Hiccup, Astrid,presto sulla rubrica Role models), sulla vena parodica. Starete pensando: niente di nuovo sotto il sole. Da Shrek in poi infatti l'animazione si orienta più sullo sconvolgimento che sulla favola in senso stretto ma, più spesso di quanto sembri, la vis comica, l'ironia sono sacrificate alla retorica, e le gag si riducono a mero intrattenimento che spesso può risultare banale e fin troppo "cartoon" per uno spettatore adulto. Insomma la sceneggiatura spesso non è curata come si dovrebbe nei film d'animazione targati Dreamworks. Al contrario, Dragon Trainer è apprezzabile ,non solo sotto il profilo tecnico-visivo (e non è una novità), ma anche per lo spirito ironico, per la sagacia, l'arguzia e persino per la poesia delle scene. La goffagine del protagonista qui non è sostituita con faciloneria dall'eroismo, ma anzi, continua a rimanere uno dei suoi punti di forza.  Resta pur sempre una favola con tanto di bel finale,riconciliazione e morte del cattivo (non è uno spoiler, sapete che va a finire sempre così,no? è il motivo per cui li guardo io,almeno) ma arricchita da una sceneggiatura ottima, ironica e attenta a miscelare comicità,didascalia, suggestione e spettacolo.
Un delizioso e salato film d'animazione candidato anche agli oscar, superato ,un po' a malincuore ma giustamente, (io sono l'avvocato delle cause perse) dal bellissimo Toy Story 3. Contro un orsetto fucsia incazzato c'è poco da fare, non ce n'è per nessuno.  
Voto: 8  

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