Cinghiali: nuove regole per i cacciatori

Creato il 15 ottobre 2015 da Alessandro Zorco @alessandrozorco

Nuove norme per i cacciatori di cinghiali in Sardegna. D'ora in poi le doppiette non potranno più abbandonare nelle campagne parti di carcasse o viscere dei cinghiali abbattuti durante la caccia e non potranno cacciare i cinghiali in forma vagante. L'unica forma di caccia consentita è infatti quella effettuata da una compagnia di caccia. Inoltre ogni anno le compagnie dovranno comunicare il nominativo del responsabile e l'indirizzo del luogo dove vengono raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati e sezionati. Questi obblighi sono contenuti nel quarto provvedimento attuativo del Programma straordinario di eradicazione della Peste suina africana 2015-2017, riguardante le popolazioni di cinghiali selvatici e allevati, che ieri il responsabile dell'Unità di progetto per l'eradicazione della Psa e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini, ha illustrato alle associazioni venatorie sarde.

All'incontro ha partecipato una delegazione di tecnici del Corpo forestale e degli assessorati dell'Ambiente e della Sanità, oltre ai presidenti regionali di Federcaccia, Franco Sciarra, dell'Unione cacciatori di Sardegna, Bonifacio Cuccu, e di Caccia, pesca e ambiente, Marco Efisio Pisano.

Le nuove norme sulla caccia dei cinghiali

L'articolo 1 del provvedimento - si legge in un comunicato della Regione - definisce le misure sanitarie di contrasto alla Psa nei cinghiali puntando sulla sorveglianza epidemiologica della specie e sulla regolamentazione della caccia nelle aree di vincolo dovute ai focolai di Psa. L'articolo 2 interviene invece nel mappare e regolamentare l'anagrafe dei cacciatori, la banca dati delle Aziende agrituristico-venatorie, le zone di concessione per l'esercizio della caccia autogestita e gli allevamenti dei cinghiali.

Entro il 1° marzo di ogni anno l'assessorato della Difesa dell'Ambiente dovrà comunicare al responsabile dell'Unità di progetto (Udp) l'elenco delle zone in concessione per l'esercizio della caccia autogestita e dei rispettivi presidenti, l'elenco degli allevamenti di cinghiali a scopo di studio o ripopolamento e dei rispettivi titolari, l'anagrafe dei cacciatori sardi aggiornata alla stagione venatoria precedente e i dati dei carnieri, riferiti ai cinghiali, su base provinciale e suddivisi per decadi. Sempre entro il 1° marzo di ogni anno l'assessorato dell'Agricoltura e Riforma agropastorale dovrà invece comunicare l'elenco di tutte le Aziende agri-turistico-venatorie e dei rispettivi titolari, specificando quelle che allevano o immettono cinghiali.

Divieti e obblighi dei cacciatori

Il provvedimento pone il divieto assoluto, in tutto il territorio regionale, di abbandonare nelle campagne parti di carcasse o viscere dei cinghiali abbattuti durante la caccia o di cacciare il cinghiale in forma vagante. L'unica forma di caccia consentita è infatti quella effettuata da una compagnia di caccia. Sempre entro il 1° marzo, tali compagnie devono comunicare ai servizi veterinari della Asl territoriale competente, alla stazione Forestale e di Vigilanza ambientale, che ne istruiscono apposito elenco, il nominativo del referente responsabile della compagnia di caccia al cinghiale e l'indirizzo, con coordinate GPS e località, del luogo dove vengono raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati e sezionati.

" Nelle prossime settimane partiremo prima con il censimento delle compagnie di caccia e poi con la formazione dei cacciatori, da portare avanti con la collaborazione delle associazioni venatorie", ha detto a margine dell'incontro De Martini: " Tenere d'occhio lo stato di salute dei cinghiali rispetto alla Psa, attraverso la raccolta di campioni e tessuti negli animali abbattuti o trovati morti nelle campagne, è un passaggio fondamentale per rafforzare i nostri interventi nell'eradicazione della Peste suina africana. Il provvedimento chiuso oggi - ha concluso il direttore generale della Presidenza - è stato integrato e arricchito con i suggerimenti e le idee delle associazioni venatorie, che sono certo continueranno a collaborare in questo progetto in cui la Giunta e il Consiglio regionale tanto hanno investito ".

Notizie a cura della Redazione di Blogosocial - Parole Condivise