Stricagli i cavatoni sui piedi e fai due cose buone, condisci a pasta e ci lavi i piedi allo zio Pietrino, che havi le croste precise a quelle del caciocavallo.E Carmela così fece, che lo zio Pietro sospirava mente la pasta morbida veniva strofinata sulla pelle ruvida e squamosa di quei piedi arrossati che parevano insaccati – Carmela si girava mezza faccia per non sentire l’odore, lo zio Pietro intanto diceva mi sto ricreando tutto, matri che bello, ancora ancora, brava Carmela, un altro poco, e intanto si contorceva.Carmela la pasta preferì mangiarsela squarata, Ciruzzo pure, tutti gli altri si complimentarono, che manco al ristorante di lusso della via Libertà la fanno una pasta ai formaggi così incrastagnata.
(Allo zio Pietro pure ci piacque, che era Natale e invitarono pure a lui.)Giorgio D'Amato