Minimo, ovviamente è lo sforzo economico, poiché con un piccolissimo finanziamento che è stato quello del premio letterario Meli, si è messo su una quindici giorni piena e ricca di eventi culturali.
Massimo invece è stato il rendimento, il successo e la partecipazione a queste iniziative che hanno visto Cinisi protagonista di importanti manifestazioni.
Proprio per questo abbiamo voluto intervistare l’assessore alla cultura:
1)Assessore, cos’è che sta alla base di questa settimana della cultura?
Alla base di tutto ci sta senz’altro la sinergia tra le varie associazioni del territorio; il semplice coordinamento tra le varie realtà che si spendono per il nostro paese ed offrire loro uno spazio per emergere, per esprimersi.
Il mio compito è stato quello di coinvolgere tutti quegli organismi, tutte quelle persone che hanno voglia di emergere, mettere in mostra i loro talenti.
2)Perchè hai pensato di proporre questi eventi proprio nel mese di novembre?
Considerando le realtà del comprensorio, non è facile pensare due settimane di eventi culturali; soprattutto in questo periodo di forte crisi da parte dei comuni.
La mia scelta di proporre qualcosa proprio in questo mese è dettata dal fatto che in questi mesi, in particolar modo subito dopo l’estate e poco prima delle vacanze di Natale, nessun paese propone delle manifestazioni. Il mio intento, quindi è stato quello di porre Cinisi al centro dell’attenzione anche dei paesi vicini, per far conoscere la nostra storia, le nostre risorse ed i nostri talenti.
3)Quale manifestazione ti ha commosso di più?
La manifestazione che mi ha commosso di più è stata quella del premio letterario Giovanni Meli, dove ho potuto davvero apprezzare le potenzialità dei ragazzi delle scuole, i quali mi hanno davvero sconvolto sul come si sono approcciati a scrivere delle poesie su un poeta che ha caratterizzato la storia del nostro paese.
Non posso però dimenticare le emozioni che mi hanno regalato i familiari delle vittime della mafia che hanno relazionato durante il convegno socio-culturale “Noi, vittime della mafia”.
4)Quale evento invece , secondo te ha avuto più successo?
Ma secondo me tutte le manifestazioni hanno avuto un loro successo, perchè con il vasto carnet di iniziative, abbiamo avuto modo di interessare diverse tipologie di utenze, chi appassionato per la lettura, chi appassionato per la poesia, chi appassionato per la pittura, ect..
Ad esempio mi ha impressionato il grande successo di pubblico,che ha avuto il salotto letterario della Consulta Giovanile: un evento di grande spessore culturale che ci ha davvero emozionato. Come anche il concerto di musica lirica che ha messo in mostra la voce di Roy Cardile, grande tenore del nostro paese.
Penso che per il giusto peso, tutti gli eventi sono stati abbastanza partecipati.
5)Cosa pensi, invece, in merito al dipinto di Pino Manzella?
Non voglio entrare nel merito delle polemiche che ahimè sono state fatte sul dipinto di Pino Manzella. Ma ti dico soltanto che l’intento dell’autore era quello di raffigurare un vecchio detto siciliano e con tanta naturalezza lui lo ha rappresentato.Visto che la scelta di Pino, non era dettata dal fatto che volesse offendere o attaccare nessuno non abbiamo avuto problemi a mostrare il suo dipinto. L’estemporanea di pittura è stata un’altra grande manifestazione di grande spessore culturale e rispedisco le critiche al mittente.
6)Quali i programmi adesso dell’assessorato alla cultura del comune di Cinisi?
Adesso l’assessorato alla cultura già si è messo a lavoro per il programma del “Christmas time”.
Il periodo di Natale infatti sarà, vi anticipo già, abbastanza ricco di eventi: tra i quali innanzitutto giorno 15 di cembre il festival di cortometraggi “Corto corto mon amour”, poi il 16 vi sarà la gara di torte, durnate tutto il periodo natalizio vi sarà l’ormai consolidato presepe semovente di Giacomo Randazzo ed il presepe vivente a cura dei ragazzi della Parrocchia Santa Fara e infine una collettiva d’arte a casa Badalamenti.
Per quanto riguarda l’albero di Natale, non vi anticpo, nulla… Lo vedrete direttamente.
di Davide Serughetti