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Cinisi. In attesa del Dop la vacca cinisara posa per il calendario 2012

Creato il 29 gennaio 2012 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Una carrellata di foto realizzate sopratutto nel territorio di Cinisi

Cinisi. In attesa del Dop la vacca cinisara posa per il calendario 2012Anche un calendario può servire a creare un’immagine, ad accendere un interesse.  Se poi a posare davanti all’obiettivo è una vacca l’interesse è doppio, anzi Dop.  Sì, perchè la   bovina cinisara attende il riconoscimento della Denominazione di origine protetta. Alla regina dei nostri pascoli hanno dedicato un intero calendario, sponsorizzato dall’Ente Sviluppo Agricolo e realizzato dall’associazione di fotografi Asadin. Dodici scatti, uno per ogni mese dell’anno. Una carrellata di foto realizzate soprattutto nel territorio di Cinisi, ma l’animale viene allevato anche a Montelepre, Torretta, Carini e Giardinello. La cinisara, dal mantello nerissimo, offre all’obiettivo del fotografo diverse pose nel suo ambiente naturale, il pascolo. Niente a che vedere però con quello verdissimo della Svizzera. La mucca cinisara pascola su terreni brulli e scoscesi. C’è un detto: la vacca cinisara lecca le pietre e fa latte. La bovina non ha solo un’ottima carne, sapida e gustosa. Dal suo latte si ricavano anche caciocavallo, ricotta e mozzarelle dalle proprietà antiossidanti, prodotti introvabili sui banchi dei supermercati. La bovina cinisara ha origine antiche. Risalirebbe al 1200.  Oggi questo animale è in via di estinzione ed inserito nell’elenco delle specie da tutelare. Se ne contano circa 3000 capi. Per rivalutare la produzione di questo bovino, dalla carne al latte ai formaggi, nel 2005 è stato costituito il Consorzio di tutela e valorizzazione della bovina cinisara. Ne fanno parte 40 allevatori. Il Consorzio sta portando avanti l’iter per l’ottenimento del marchio Dop. La procedura è a  buon punto. Ora resta da completare la parte ministeriale e comunitaria. Il consorzio punta ad entrare nel mercato di nicchia dei prodotti tipici e d’alta qualità.  A rilanciare l’interesse verso la bovina cinisara ci aveva pensato ad ottobre “Passaddà” una riuscita kermesse che ha offerto succulente degustazioni di carne grigliate e prodotti caseari, con tanto di convegno che ha messo assieme allevatori, veterinari, nutrizionisti  e assessorato alle politiche agricole. Tutti d’accordo a far tornare ad essere produttiva una razza bovina ricca di proprietà organolettiche, autoctona e riconosciuta protetta dalla Comunità Europea. La bovina cinisara è una preziosa risorsa per gli allevatori, che chiedono però l’attenzione della politica. Vogliono una mano per l’ammodernamento delle strutture e per elevare lo standard di qualità, come ci dice questo giovane allevatore.


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