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Cinisi: La ”Casa dei Cento passi” diventa una dimora per due associazioni, oggi la firma

Creato il 23 giugno 2011 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Il sindaco Palazzolo risolve così una diatriba nata per la gestione del bene confiscato al boss Tano Badalamenti

Cinisi: La ”Casa dei Cento passi” diventa una dimora per due associazioni, oggi la firmaDa un anno si celebrano a Cinisi, 2 diverse manifestazioni in ricordo di Peppino Impastato. Da una parte il fratello del giovane militante antimafia ucciso da “Cosa Nostra” il 9 maggio del 1978, Giovanni, e il presidente del centro Impastato, Umberto Santino; dall’altra, Salvo Vitale e alcuni compagni di Peppino. Il movimento antimafia sembra irrimediabilmente diviso sulle strategie da mettere in campo per la lotta alla mafia. Ma la spaccatura riguarda anche altri temi. L’ultima polemica è sorta attorno all’assegnazione della palazzina confiscata al boss locale Gaetano Badalamenti, che dista cento passi dalla casa di Impastato. Il sindaco Salvatore Palazzolo vorrebbe farla gestire alle 2 associazioni che si contendono la memoria del martire di Cinisi: “Casa memoria”, animata dal fratello di Peppino, e l’associazione Impastato, di Salvo Vitale. Il primo cittadino ha convocato per oggi in serata i rappresentanti dei 2 gruppi, per la firma di una convenzione congiunta per la gestione della palazzina. Intanto, Palazzolo lancia un appello all’unità: “Bisogna iniziare una fase nuova e superare le polemiche”, dice il 1° cittadino di Cinisi. “Le 2 associazioni gestiranno insieme il piano terra, al 1° piano verrà, invece, allestita una sala lettura aperta alla città”. Giovanni Impastato rilancia: “Anche noi vogliamo costruire un percorso unitario, dice, Peppino parla a tutti, sarebbe ingiusto ghettizzarlo”. Salvo Vitale replica: “Siamo disponibili a collaborare con “Casa memoria”, ma l’immobile è stato assegnato dall’agenzia per i beni confiscati all’associazione Impastato, da cui Giovanni è uscito nel maggio 2010. Su questo non si transige, andremo anche dall’avvocato se necessario”. La polemica è aperta. Sottolinea Giovanni Impastato: “Sono stato io a dialogare con l’allora direttore dell’agenzia per i beni confiscati, il prefetto Morcone, offrendogli delle precise garanzie sull’utilizzazione di casa Badalamenti.Sono poi uscito in polemica dall’associazione Impastato perché non mi sono piaciute le contestazioni in piazza fatte a Santino e a Palazzolo”.


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