Tra questi c’è “Fiori di Campo” ideato da un gruppo di giovani di Cinisi che propongono di realizzare percorsi di turismo etico sul bene confiscato alla mafia Ciuri di Campo a Marina di Cinisi, gestito dalla cooperativa Libera-Mente.
Il progetto – che prende il nome da una poesia di Peppino Impastato – ha vinto l’importante riconoscimento nella categoria “sviluppo sociale e culturale”. E’ stato ideato e realizzato in collaborazione con i volontari di E!State Liberi.
I vincitori sono stati selezionati su oltre 800 progetti presentati per le tre categorie: sviluppo socio culturale, smart communities ed energia. In palio c’erano 100.000 euro per ogni categoria, oltre a consulenza e tutoring del management Edison insieme agli esporti dell’università Bocconi e del Mip Politecnico di Milano.
Adesso i vincitori saranno affiancati da un team di esperti che li aiuterà a verificare l’efficacia del business model sviluppato fra lo scorso giugno e settembre. Nel bene confiscato alla mafia sta nascendo un villaggio di turismo etico e integrato.
Un bene al servizio della bellezza, del territorio e delle persone, a basso impatto ambientale, dove si possono gustare i sapori dei prodotti biologici appena raccolti.
«Il Villaggio Ciuri di campo è aperto a tutti – spiegano i promotori – anche a coloro che non possono permettersi una vacanza onerosa. Un incubatore di attività: si può partecipare a eventi locali, a percorsi di sensibilizzazione contro la cultura mafiosa, collaborare per il suo allestimento, capire come nutrirsi in modo genuino e sano, dare impulso alla comunità locale, potenziando il circuito d’imprese “pulite”, vivendo momenti di scoperta, di condivisione, di silenzi di ricercata bellezza.»