Il libro narra la storia di un fotografo, un lavoro che da una grande passione si tramuta con il tempo in una gabbia dorata. Un matrimonio fatto di bugie, incomprensioni e silenzi pesanti come macigni. Una lotta interiore che trova il suo apice nel momento più buio, quando gli risuona in testa quella frase letta su un libro regalato da un’amica e che lo porterà a tuffarsi in un viaggio libero, durante il quale incontrerà grandi sensazioni.
LA NOSTRA RECENSIONE
Claudio Passiu alla sua prima esperienza letteraria , ci fa conoscere i due protagonisti di questo romanzo, Pier ed Anna.
Pier è rinchiuso in una spirale di grande passione per la fotografia, il suo lavoro, ma nello stesso tempo una passione che lui finirà per portare all’esasperazione.
Un amore quello dei due protagonisti consumato e vissuto nella falsità e dall’egoismo di entrambi i personaggi. Un lavoro che fa fatica a decollare, un matrimonio dove i pilastri sono l’egoismo di entrambi.
L’autore riesce a descrivere perfettamente in modo equilibrato le sensazioni che accompagnano i protagonisti senza paura ad accentare quei comportamenti eccessivi di Pier.
Uno stile semplice, un libro alla portata di tutti, un linguaggio chiaro, che non cerca “il di più” per farsi spazio, ma che invece arriva proprio grande alla passione che l’autore ha per la scrittura.
Filo conduttore di grande rilevanza è la sua passione e conoscenza della musica, come se fosse un mondo parallelo dove il protagonista, per sfuggire alle problematiche della vita di tutti i giorni si rifugia.
Mi è piaciuta subito la copertina, queste mani che sorreggono la macchina fotografica, sfogliandolo è un libro… bello da vedere, curati i particolari.
Il libro mi è piaciuto, l’ho letto senza fermarmi, le pagine scorrono, mi sono arrabbiata con il protagonista in alcuni momenti, sarei voluta entrare dentro il libro e scrollarlo da quell’apatia e da quella autocommiserazione che lo ha investito.
Assolutamente un buon inizio per questo autore, forse mi aspettavo più coinvolgimento quando raccontava le scene da fotografare, passaggi in cui volutamente accellerava il ritmo del romanzo.
Che altro aggiungere?
Leggetelo e fateci sapere cosa ne pensate.
Buona lettura
Alessandra