L’idea di questo post è di Luca Morandi, sempre ottimo nel proporre delle classifiche stuzzicanti e irriverenti. Trovate la versione originale della top 5 in questione a questo indirizzo.
Faccio mia la stessa premessa di Luca: ciascuno ha i suoi gusti e non sta a me discuterli. Sarebbe carino se tutti se lo ricordassero, invece c’è in giro un sacco di gente che non vede l’ora di spiegarti perché questa o quella cosa fa schifo, dandoti implicitamente dell’idiota perché invece a te piace.
Difficile discutere i gusti personali. Alla fin fine credo che non ci sia nemmeno da giustificarli: gradiamo certe cose perché sì, perché siamo nati e cresciuti così.
Idem per le cose che non ci piacciono. Non credo sia una strategia intelligente quella di gestire un blog focalizzato sull’enunciare ciò che ci fa schifo. Probabilmente avrebbe una marea di visitatori, ma alla lunga sarebbe talmente acido da sciogliere perfino la tastiera del PC di chi lo gestisce.
Però un post negativo, una tantum, ci sta. Quindi vi beccate (in ordine sparso) la mia Top 5 delle cinque cose piacciono a tutti tranne che a me.
- Il Metal
Facciamoci subito degli amici
Moltissimi dei miei colleghi e amici scrittori e blogger sono dei patiti di metal e non mancano di prendermi in giro perché sono un vile, stupido cultore della musica pop.
Ecco, mi prendo (simpaticamente) la mia rivincita: i cantanti metal mi fanno ridere. Nel senso letterale del termine: quando li vedo che strillano come partorienti nel microfono, non posso fare a meno di rotolarmi per terra dalle risate
Ovviamente ci sono le eccezioni, tipo i Lacuna Coil e i Dream Theater, che adoro. Non a caso molti metallari oltranzisti non li reputano nemmeno tali
Sono certo che i tanti amici metallari prenderanno questo mio coming out con giusto sense of humor, visto che io mi sorbisco da sempre i loro sberleffi riguardo ai miei gusti da fan del pop
- I Raduni, le fiere etc
Tipo le Comicon, per capirci. Ma qui è un fatto del tutto dettato dal mio carattere. Odio il caos, odio tantissimo la folla, il camminare in stile processione da uno stand all’altro. In più mi piace fare acquisti in negozi spaziosi, dove è possibile sfogliare con calma, prendersi tutto il tempo utile per cercare negli scaffali più remoti, etc etc.
Ho visitato tre comicon fumettistiche in tutta la mia vita. In linea di massima sono state esperienze divertenti, ma sfiancanti e con diversi aspetti negativi. Idem per le altre varie fiere che, ancora oggi, ogni tanto frequento. Diciamo che ho scoperto di poterne tranquillamente fare a meno, anche se in fondo si tratta di cose fighe.
- Joe R. Lansdale
Lo scrittore Texano, autore di moltissimi libri pulp, fantastici etc etc, è una sorta di icona della speculative fiction mondiale. Pare che sia quasi vietato parlarne male, visto che per molti è addirittura un termine di paragone con cui misurarsi.
Ecco, a me Lansdale non ha mai detto nulla, o quasi. Mi sono piaciuti un paio di libri, Zeppelins West (Fuoco nella polvere) e Flaming London (Londra tra le fiamme). Le altre cose sue che ho letto mi hanno lasciato indifferente. Sì, anche il ciclo del Drive-In, che per molti è un capolavoro della letteratura di genere. Cosa che io tra l’altro non metto in dubbio.
Diciamo che io e Mr.Lansdale stiamo bene quando siamo lontani…
- WhatsApp (e le chat)
Whatsapp: messaggi gratuiti al costo – modesto – di un forfait mensile da pagare tramite il credito telefonico? Figo! E anche vantaggioso a livello economico, indubbiamente. La chat di Facebook? Ottima alternativa alle mail, perfino più pratica e immediata. Peccato che io odi entrambi e, più in generale, tutte le chat e i sistemi di messaggeria online. La mia antipatia va però soprattutto a Whatsapp, e il perché è presto detto. Non sopporto l’idea di essere perennemente reperibile. Già mi scoccia dover tenere il cellulare acceso per buona parte del giorno, figuratevi quanto posso amare il sentirmi in dovere di rispondere istantaneamente a ogni messaggio che ricevo, visto che con questa applicazione sono gratuiti, e che essa stessa indica se siamo online o meno. No, grazie. Vade retro!
- Le sorprese
Di qualunque tipo, comprese quelle belle. C’è poco da fare: odio essere sorpreso. Mi piacciono le cose programmate e organizzate. Mi piace sapere come muovermi e come interagire. Quindi odio le feste a sorpresa, buona parte dei regali a sorpresa (mentre amo i regali in generale, eh, non fraintendete). Odio soprattutto le uscite a sorpresa, dove ti trovi ad avere a che fare con gente che eviteresti come la peste. Odio pure chi ti propone qualche collaborazione “a sorpresa”, del tipo “dai, dobbiamo incontrarci, ti devo parlare di un’occasione eccezionale, ma non posso anticiparti nulla per telefono“. Ecco, a me ‘ste cose fanno venire l’ansia e l’insonnia.
Quindi siate sorprendenti: diventate prevedibili
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