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Cinque domande a Michelle Moran, autrice de “La regina dell’eternità”. Newton Compton Editori

Creato il 16 novembre 2009 da Rita Charbonnier @ritacharbonnier
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Michelle Moran è una giovane autrice americana di bestseller, pubblicata in tutto il mondo. La sua biografia è presto riassunta: prima di diventare una scrittrice a tempo pieno è stata insegnante e ha lavorato come archeologa volontaria in diversi Paesi. Il suo primo libro, La regina dell’eternità. Il romanzo di Nefertiti, è uscito in Italia nel corso dell’estate; anche il secondo sarà presto pubblicato nella nostra lingua. Qualche tempo fa Michelle mi intervistò per il suo blog History Buff, in occasione della pubblicazione del mio romanzo La sorella di Mozart negli Stati Uniti. Ricambio con gioia la cortesia, nella convinzione che questa giovane scrittrice di grande successo possa rappresentare uno straordinario esempio, nell’atteggiamento positivo e vincente che emerge dalle sue affermazioni.
Cinque domande a Michelle Moran, autrice de “La regina dell’eternità”. Newton Compton Editori1. Michelle, perché hai deciso di raccontare la storia di una regina egiziana vissuta più di 3.000 anni fa?
La mia storia d’amore con l’antico Egitto è iniziata nell’estate del 1998, quando lavoravo in uno scavo archeologico in Israele. La mia squadra ritrovò casualmente uno scarabeo sacro, che testimoniava che gli egiziani si spinsero a nord, forse per vendere abiti, incenso, o l’oro di Nubia. Nell’osservare il misterioso oggetto, sporco di terra, che nessuno aveva toccato per chissà quanti anni, ho avvertito un interesse intenso e immediato. Non molto tempo dopo mi sono ritrovata a vagare per musei ed esposizioni sull’antico Egitto a Los Angeles, Londra e infine a Berlino, dove è esposto il meraviglioso busto di Nefertiti – una delle donne più affascinanti e potenti dell’antichità. Anche tremila anni dopo, quel busto suscita in chi lo osserva lo stesso timore reverenziale che devono aver provato i cittadini di Amarna, nel posare lo sguardo sulla regina.
Mi sono chiesta chi fosse stata Nefertiti, quale fosse stata la sua storia. Ho iniziato a svolgere ricerche su di lei e sono rimasta stupefatta nel constatare che le sono stati dedicati diversi testi scientifici e siti Internet, e che non esisteva una sola opera di finzione dedicata esclusivamente al suo regno – uno dei più enigmatici della storia. Spinta dal desiderio di scoprire questa vicenda mai raccontata, due anni dopo ho visitato l’Egitto, raccogliendo testi e annotando impressioni. Quando tornai in America, infine, iniziai a svolgere una ricerca più approfondita, studiando in diverse biblioteche e intervistando varie personalità del mondo archeologico.
2. Quanto c’è di storicamente accertato e quanto di inventato, nel tuo romanzo?
I principali eventi noti sono riportati con scrupolosa accuratezza storica, mentre mi sono concessa alcune libertà con personalità di minore importanza o su questioni dall’interpretazione controversa. Ad esempio, Nefertiti ebbe sicuramente sei figlie con il marito Akhenaton, ma per quanto ne sappiamo non diede alla luce delle gemelle, come invece io racconto nel romanzo.
Lo stesso fatto che Nefertiti abbia regnato in proprio dopo la morte del marito, che sia stata una donna-faraone, come io sostengo nel romanzo, non è accettato da tutti gli studiosi. In casi come questi, dopo aver analizzato le testimonianze storiche e le diverse tesi, ho scelto la strada che mi è sembrata più plausibile.
3. Quanto tempo hai impiegato a scrivere La regina dell’eternità?
Più di due anni, poi un altro anno per la revisione e un quarto per giungere alla versione definitiva che è stata pubblicata. Generalmente si pensa che un libro possa uscire pochi mesi dopo che l’autore ha firmato il contratto con l’editore. Magari fosse così! In realtà, perlomeno in America, il processo sembra praticamente infinito. Il volume arriva in libreria più o meno un anno e mezzo dopo la firma, o nove mesi se l’autore è fortunato.
Cinque domande a Michelle Moran, autrice de “La regina dell’eternità”. Newton Compton Editori4. Hai sempre desiderato essere una scrittrice?
Sì. Alcuni autori ci arrivano per caso, altri molto dopo aver terminato gli studi o dopo aver svolto un altro lavoro. Io invece non ho mai avuto dubbi su quale sarebbe stata la mia carriera e credo che anche i miei insegnanti di scuola ne fossero convinti. Ricordo di essere stata severamente ripresa perché in classe mi astraevo ed ero spesso mentalmente assente.
Quando scrivo, la scena scorre nella mia mente come un film, nel quale la regista sono io. Riesco a udire il dialogo tra i personaggi, poi li prego di fermarsi, ricominciare, dire le stesse cose con altre parole, o assumere un atteggiamento diverso. E’ chiaro che quando sei a scuola questo può rappresentare un problema, perché invece di imparare l’algebra guardi un film – ma è un film che ha possibilità infinite di sviluppo, perché sei tu a creare le scene.
5. Hai qualche consiglio da dare a chi desidera vedere pubblicato un proprio romanzo?
Uno solo: non smettere mai di scrivere. Se in un qualunque momento io mi fossi fermata e avessi detto a me stessa, che so, l’undicesimo libro che scrivo senza vederlo pubblicato sarà l’ultimo, poi rinuncio… non sarei arrivata alla pubblicazione.
So bene che gli aspiranti scrittori non amano sentirsi dire queste cose. In passato, quando cercavo consigli su Internet o su qualche manuale, se avessi letto qualcosa del genere avrei pensato: oh, è geniale, grazie tante, non ci avevo proprio pensato! Ma la dura verità è che non c’è modo di entrare nel mondo letterario se non avendo scritto un buon libro. I buoni libri vengono acquistati dagli editori. E se il tuo libro non viene acquistato, scrivine un altro e riprova – e forse quando ti sarà andata bene potrai rielaborare un pochino i tuoi lavori precedenti e vederli finalmente pubblicati, et voilà! I tuoi sforzi passati non saranno stati inutili. Oppure, al contrario, quando li rileggerai penserai: accidenti, avevano ragione a rifiutarli… oggi scrivo molto meglio di così. (Anche la mia scrittura è migliorata, nel tempo). E allora nasconderai quei tuoi primi undici libri in un cassetto, o in una cartella del tuo computer ben protetta da password, così nessuno potrà mai trovarli.
Grazie, Michelle! Per maggiori informazioni su La regina dell’eternità. Il romanzo di Nefertiti, e per leggere un estratto, potete visitare il sito della Newton Compton oppure, se conoscete l’inglese, il ricchissimo sito dell’autrice.
Video trailer de “La regina dell’eternità”

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