Cinque domande a Roberta Angeletti

Da Centostorie

Roberta Angeletti è nata a Civitavecchia nel 1964, per anni ha insegnato nella scuola media, poi nel 2001 ha lasciato la scuola per dedicarsi completamente all’illustrazione. I suoi lavori sono stati pubblicate da case editrici italiane e straniere.  Per diventare illustratore consiglia prima di tutto di conoscere i bambini e il loro mondo.

Quando è iniziata la tua attività di illustratrice?
Ho iniziato intorno al 1995, partecipando al Concorso Illustratori della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna nel quale fui selezionata. Fu una meravigliosa sorpresa… che interpretai come uno stimolo, un’esortazione a proseguire, a misurarmi con questo mondo di cui sinceramente non conoscevo né dimensioni né ricchezza. E’ stato come entrare, un po’ per caso, dalla porta principale di un luogo del tutto sconosciuto e di riconoscerlo nel giro di poco tempo come il “tuo” luogo, come il posto dove ti piace stare e dove ti trovi perfettamente a tuo agio.
Alle spalle avevo 4 anni di accademia di belle arti, successivi anni di insegnamento nella scuola media, entusiasmi “didattici” di varia natura, interesse per il teatro per ragazzi, una consistente ma incoerente produzione post- accademia, mista e confusa (disegnavo, a volte tanto a volte poco, ma non capivo in che direzione, per chi, perché e nemmeno come…)

Chi sono i tuoi illustratori preferiti?
Eviterò gli elenchi (che però in questi casi sono assai utili). La curiosità con cui osservo, a volte incantata, il lavoro degli altri mi accompagna e mi guida, alla fine, sempre verso (anche per vie traverse) tre grandi nomi: Wolf Erlbruch, Emanuele Luzzati, Svjetlan Junakovic. Il tutto dominato dall’amore per la pittura del ‘600.

Qual è la storia che vorresti tanto illustrare?
Una delle mie. Almeno una di quelle che tengo nel cassetto da tanti anni.

Cosa consigli a chi vuole diventare illustratore?
Di stare con i bambini, di imparare a conoscerli, di impegnarsi a capire se il proprio linguaggio evolve , si perfeziona e cresce per arrivare a loro oltreché per esprimere sé stessi e il proprio mondo. Sono due direzioni che sarebbe meglio convergessero verso un unico obiettivo (parlare ai bambini). Possibilmente senza forzature (quelle che tanto spesso a noi adulti fanno perdere di credibilità ai loro occhi).

A cosa stai lavorando in questo momento?
Vari progetti. Ho aperto qualche cassetto e ne ho tirati fuori alcuni. Dopo anni di illustratrice su commissione (“illustra un po’ questo, illustra un po’ quello…”) vorrei concentrarmi su idee-libro interamente mie (testi e illustrazioni).

sito: http://www.robertaangeletti.com


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