Cinque giorni a Vienna per il Capodanno. E gli inevitabili confronti
Creato il 07 gennaio 2014 da Romafaschifo
Sono da poco tornata da 5 giorni a Vienna dove ho passato il Capodanno. Ho quindi effettuato un piccolo reportage fotografico per mostrarvi come si vive nella capitale austriaca e fare dei paragoni con la situazione romana. A Vienna ci sono ben 5 linee di metropolitane per una capienza di utenti di circa 1 milione e mezzo di persone. Oltre alle 5 linee di metro ci sono diverse linee di superficie, di autobus e di tram, tutti funzionanti, ben tenuti, puliti e sempre in orario. Come si può vedere nella foto la civiltà di questo paese si nota già nel fatto che i tornelli non esistono. Ci sono solo delle obliteratrici dove timbrare il biglietto e basta. Gli interni delle stazioni di metropolitana sono puliti, senza scritte o scarabocchi, senza sporcizia come si può vedere dalle foto. Noi alloggiavamo non in centro ma in periferia e comunque la situazione dei mezzi pubblici era identica a quella del centro: mezzi puliti, mappe della città e della metro senza neanche una scritta, precisione d’orario, compostezza delle persone in fila rigorosamente a destra sulle scale mobili, pulizia dei luoghi, vagoni puliti dentro e fuori. Ogni tanto, anche in orari serali, si vedeva un addetto alla pulizia che passava a pulire le stazioni. La stessa cosa accadeva anche per le strade del centro con spazzini continuamente in azione. I viennesi viaggiano in metropolitana fino a tarda notte senza problemi. In tutti i quartieri di Vienna in cui sono stata non ho mai visto auto in doppia fila. Nella stazione di Stephenplatz, in pieno centro, ci sono i resti di una Chiesa ritrovati sotto la metropolitana con cartelli illustrativi che spiegano come sono stati ritrovati i resti durante gli scavi della metro. Vienna è una città nata nell’epoca dell’antica Roma quindi non è inusuale trovare reperti anche molto antichi in pieno centro. Eppure loro, nonostante ciò, hanno 5 linee di metropolitana.Vogliamo poi parlare dei mercatini di Natale? Le bancarelle erano bellissime, con prodotti tipici austriaci, manufatti d’artigianato, addobbi discreti. Tutto il contrario della pacottiglia e della schifezza che si vede a Piazza Navona. I mercatini di Natale sono belli, caratteristici e ben tenuti. Anche i caldarrostai viennesi sono tutta un’altra cosa. Per non parlare di come viene organizzata la festa dell’ultimo dell’anno. Ci sono bancarelle natalizie e di prodotti tipici sparpagliate per tutto il centro, palchetti con musica e artisti in varie zone della città, senza l’accalcarsi della gente in un unico posto. Il divertimento è assicurato e non c’è eccessiva confusione. La raccolta differenziata c’è anche a Vienna e funziona benissimo. Le strade sono pulite, non si vedono cumuli di mondezza attorno ai cassonetti, i cassonetti sono puliti e senza scritte. E anche l’uso della bicicletta viene incentivato. Ci sono numerosi parcheggi dedicati alle bici perfettamente puliti e funzionanti.I viennesi non sono simpaticissimi ma sono comunque cordiali per la maggior parte e parlano quasi tutti l’inglese. Sono solo tre gli appunti che ho da fare. C’erano anche qui diversi poveri che chiedevano l’elemosina nelle strade del centro. Ma in confronto a quelli romani erano nettamente di meno e comunque non se ne è visto uno con bambini al seguito né tantomeno dentro i vagoni della metro o sotto le stazioni. Anche qui vige la pratica del farti pagare 50 centesimi per andare alla toilette. Fino a 14 anni non paghi, dopodiché devi pagare. Cosa assurda a mio parere. Ebbene, una sera che ero sprovvista di moneta spicciola mi è stato impedito di andare al bagno. Scusate la franchezza ma gliel’avrei fatta lì per terra. Un altro episodio è stato il fatto che, vedendoci italiani, in un ristorante neanche hanno guardato la lista delle prenotazioni e ci hanno detto senza mezzi termini che era tutto pieno. I viennesi sono un pochino razzisti ancora nei nostri confronti. A parte ciò devo dire che la civiltà e il modo in cui si vive bene in questa città mi hanno reso ancora più ostico il ritorno a Roma dove, appena arrivata a Fiumicino, ho assistito alle manovre di un tassista abusivo per accaparrarsi due turisti e l'altra mattina, al ritorno al lavoro, ho dovuto invece sorbire l’ennesimo trenino di un tizio che con estrema nonchalance è passato dietro a un altro che aveva regolarmente pagato il biglietto, nonché ho dovuto sbracciarmi verso il gabbiotto della sicurezza perché, nonostante il mio abbonamento annuale regolarmente pagato, i tornelli non si aprivano. Peccato che l’addetta della metro stesse allegramente parlando al telefono e sono riuscita a entrare sono grazie a una signora che ha bloccato le porte del tornello per me. Lascio a voi i commenti.
Francesca
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