E’ senz’altro più facile fare dell’hype sui film di prossima uscita, che non sui romanzi di futura pubblicazione.
Guardate per esempio questo articolo su Minuetto Express e rifatevi gli occhi coi tanti titoli che ci attendono al cinema nei prossimi mesi.
C’è moltissima carne al fuoco, speriamo soltanto che almeno il 30-40% delle aspettative vengano ripagate dai risultati.
Col post di oggi intendo invece proporvi alcuni romanzi la cui uscita è prevista per il 2013, e che potranno interessare senz’altro molti di voi, cari lettori.
Si tratta di titoli americani e inglesi, con la speranza che qualche lungimirante editore italiano sia così professionale e capace da acquistarne i diritti per commercializzare questi libri ai non anglofoni. Perché la prima cosa da augurarsi, parlando da amanti della speculative fiction, è un cambiamento di trend nella proposta dei libri da parte delle nostre case editrici. Un dato ci consola: è praticamente impossibile pubblicare ciarpame peggiore rispetto a quello uscito nel 2012. In più ci sono stati alcuni segnali interessanti, come per esempio la traduzioni di titoli come Il Manichino, Diario di un Sopravvissuto agli zombie e Ready Player One, che fanno sperare in una nuova politica editoriale.
Il primo titolo che si farà attendere dai buongustai è Anno Dracula: Johnny Alucard, di Kim Newman. Terzo capitolo di una gustosissima trilogia ucronico-vampiresco da noi pubblicata da Fanucci e da Urania. Tra citazioni cinematografiche, letterarie e invenzioni geniali, Newman è sempre in grado di portare i suoi lettori su ottovolanti della fantasia, da cui non si vorrebbe mai scendere.
It’s 1976 and vampire reporter Kate Reed is on the set of Francis Ford Coppola’s Dracula. She helps a young vampire boy, Ion Popescu, who then leaves Transylvania for America. In the States, Popescu becomes Johnny Pop and attaches himself to Andy Warhol, inventing a new drug which confers vampire powers on its users…
In pre-ordine su Amazon.
Il secondo romanzo che senz’altro leggerò appena possibile è Armada, di Ernest Cline, autore del già citato Ready Player One.
Cline è uno scrittore che sa davvero come stuzzicare gli appassionati di genere, e anche i nostalgici degli anni ’80-’90. Qualcuno definisce la sua scrittura “furbetta”. Probabilmente in parte lo è davvero, ma a me piace così. La qualità c’è, il modo in cui la ottiene fa parte delle sue capacità personali, punto e basta.
Per avere qualche dettaglio in più non dovete far altro che seguire il blog di Cline, dove sono già presenti diverse dichiarazioni riguardanti Armada. Piccoli indizi che fanno sperare in qualcosa che non farà rimpiangere gli orfani di Ready Player One.
Every one hundred years a town appears. From a small village in the peaks of Tibet to a gathering of mud huts in the jungles of South American, it can take many forms. It exists for twenty-four hours then vanishes once more, but for that single day it contains the greatest miracle a man could imagine: a doorway to Heaven.
It is due to appear on the 21st September 1889 as a ghost town in the American Midwest. When it does there are many who hope to be there: traveling preacher Obeisance Hicks and his simple messiah, a brain-damaged Civil War veteran; Henry and Harmonium Jones and their freak show pack of outlaws; the Brothers of Ruth and their sponsor Lord Forset (inventor of the Forset Thunderpack and other incendiary modes of personal transport); finally, an aging gunslinger who lost his wings at the very beginning of creation and wants nothing more than to settle old scores.
Uscirà a marzo negli Stati Uniti, è in pre-order già da adesso.
Adams non lo conosco, ma credo che sarà l’occasione perfetta per familiarizzare con la sua scrittura.
James Lovegrove l’ho invece scoperto nel 2012, grazie all’eccellente The Age of Zeus. Al momento ho altri tre suoi romanzi da leggere, tutti caratterizzati da un irresistibile mix tra ucronia, dark fantasy e fantascienza. La sua saga dei Pantheon, composta da libri autoconclusivi, slegati l’uno dall’altro, ha innumerevoli spunti e guizzi di straordinaria fantasia.
A febbraio uscirà la sua ultima fatica, The Age of Voodoo, che ha tutte le premesse (copertina a parte) per essere praticamente già nella mia wishlist.
Lex Dove thought he was done with the killing game. A retired British wetwork specialist, he’s living the quiet life in the Caribbean, minding his own business.
Then a call comes. One last mission: to lead an American black ops team into a disused Cold War bunker on a remote island. The money’s good, which means the risks are high.
How high, Dove doesn’t discover until he and his team are a hundred feet below ground, facing the fruits of an experiment in science and voodoo witchcraft gone wrong. As if barely human monsters weren’t bad enough, a clock is ticking. Deep in the bowels of the earth, a god is waiting. And his anger, if roused, will be fearsome indeed.
Poi, come sempre, se ne riparlerà sul mio blog.
Si tratterà di una storia ucronica ambientata vent’anni nel futuro, in un mondo dominato dalla superpotenza cinese, l’unica rimasta al mondo. Tra distretti finanziari militarizzati, città occidentali oberate da povertà e miserie, distopie e fantascienza sociale, questo fumetto promette di essere una delle letture più interessanti della prima metà del 2013 (l’uscita è prevista per il 21 gennaio).
Oltre alla copertina c’è un sito ufficiale, con tanto di booktrailer.
Che ne pensate?
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