Cinquina! Il Foggia gioca a tombola con il Lanciano

Creato il 16 gennaio 2011 da Radicalelibero

Za Fò (La foto è di Roberto Moretto, Sud Sport)

Santarelli 6.5 – La Virtus non gli procura particolari grattacapi. I due gol di Sacilotto sono fulmini a ciel sereno il cui voltaggio non poteva essere previsto. Si fa ammonire dopo essersi fatto coinvolgere in una rissa a centrocampo. Interviene in tutto un paio di volte, entrambe in modo decisivo. Sicuro.
Caccetta 6 - Rimane, non ce ne voglia Zeman, l’anello debole della potente catena rossonera. Ha velocità, non c’è dubbio, ma più di una volta si impappina nel pallone. Maturerà quando, guardandosi allo specchio, si accorgerà di non essere Maradona. Presuntuoso
Regini 6.5 - Il Blasco, finalmente, è tornato. Il passaggio a vuoto di domenica scorsa è alle spalle. Lì, nel naufragio generale, ci poteva anche stare un piccolo appannamento. Questa volta non crolla. Anzi. Spinge e difende. Ritrovato.
Salamon 6.5 - Il biondone si piazza al centro del centrocampo e non lo smuovi nemmeno con l’ausilio di una gru. Controlla come un buttafuori le incursioni dei mediani frentani, gli mostra il petto e, per la maggior parte, scappano via veloci. Nel secondo tempo si appanna un pò. Stentoreo.
Rigione 6.5 - La domanda è: o lui o Romagnoli si sono fati scappare, per due volte, lo stesso giocatore in due azioni differenti soltanto per la tempistica realizzativa. A parte questo, però, monitora l’area di rigore da buon mastino. Finalmente.
Romagnoli 6.5 - E’ tutto suo. Non lascia filtrare niente (eccettuate quelle due pallette poi trasformate in gol da Sacilotto). Controlla la terra e l’aria con precisione quasi urticante. Controllore di volo.
Farias 8.5 - Ma dove sei stato fino ad ora, Diego? Un giocatore assolutamente magnifico. Lo si era annusato a Lucca, nel quarto d’ora regalatoli da Zdenko. L’ha più che confermato nel tempio del calcio dauno, con estremo dispiacere della controparte. Corre per tre, lotta come un operaio della Fiom di Mirafiori, spappola, da solo, la retroguardia del Lanciano. Nun ce lassà.
Kone 8 - Un Gattuso di colore. Non molla nemmeno un pallone agli avversari. Fa da mezz’ala, da mediano, da suggeritore, finache da libero. Si sveglia nel momento migliore della stagione. Un messaggio per chi l’ha reimpostato a velocità normale: dimenticati che esiste il tastino della moviola. Grazie. Tuttofare.
Sau 7.5 - Cinchischia in più di un’occasione. Fa undici, è vero, ma sbaglia anche tanti gol sotto porta. Però si danna l’anima. E’ l’Inzaghi del Foggia, fa un gol e ne sbaglia tre. Ma c’è sempre quando lo chiami. Fedele.
Laribi 7 - Nel chiaro andirivieni delle sue prestazioni, questa era la volta della prestazione positiva. Ha classe cristallina ed una visione di gioco che Kone e Salamon nemmeno fra mille anni. Karim è un campioncino. I giocatori del Lanciano si sono accorti della giornata si e l’hanno spazzolato per bene. Lo vuole mezza serie B e non si fa fatica a crederlo. Deve trovare stabilità.
Insigne 9 - Vi ricordate quello che, in due partite, ha sbagliato due rigori? Bene, quello era il cugino di secondo grado di Lorenzo (ecco spiegata anche l’omonimia). Ma il pubblico dello Zaccheria, e noi con lui, vuole questo Insigne. Imperversa come un temporale sul lungomare dell’area di rigore frentana facendo volare quegli ombrelloni immobili che sono i difensori abruzzesi. Ne infila tre e ne fa infilare un altro. Da matti.
Zeman 7 - Non ha smesso un attimo di urlare alla squadra. Ha sbraitato contro i suoi fino al 95′. Nessuno deve permettersi di deconcentrarsi, dal passato s’impara. In settimana, Semeraro, presidente del Lecce, parlando in diretta a Sportitalia l’ha additato di “vecchiume”. Bastano queste cinque risposte? Coraggioso.