"Papà mi compri ... Cioè?"
"Cioè?"
"Cioè!"
"Ma cusa l'è?"
"Il giornale, Cioè!!"
"Cioè???"
"Cioooèèèèeee!"
"Cioè cosaa?"
"CIOE'E'E'E'"
"CIOE' CHE GIORNALE VUOI??"
"Si chiama C-i-o-è!"
"Ma mi prendi per il culo?"
"Uffa, non capisci mai niente!"
La meraviglia di tutto questo fu che il dialogo si svolse sulla strada, davanti ai passanti che ascoltavano e ne sapevano quanto mio padre perciò scambiarono mia sorella per una tedesca che cercava di farsi capire da un italiano un po' inebetito. Fu un momento memorabile. Ecco, dopo anni posso finalmente andare orgoglioso e dire che all'uscita del primissimo numero di questo giornalino: "io c'ero!". E son soddisfazioni.
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