Il Cipresso
Durante il primo anno della loro esistenza tutti i cipressi presentano aghi appuntiti che poi perdono alla fine del primo o all'inizio del secondo anno di vita, portando a sviluppo un fogliame più adulto. Diverse, si è detto sono le specie di cipresso. Tra i più diffusi e coltivati si trova il cipresso calvo o taxodium distichum, che può arrivare fino a 30 o 40 metri di altezza, presenta una crescita lenta e chioma folta e luminosa, tronco slanciato e corteccia fibrosa di colore bruno-rossiccia. Diffuso è anche il cipresso dell'Arizona, o cupressus arizonica, con chioma piramidale in età giovanile che poi va allargandosi nel corso degli anni arrivando anche a 5 metri di diametro. Può arrivare a venti metri di altezza e ha corteccia di colore marrone grigio-chiaro. Degno di menzione è anche il cipresso della california, o chamaecyparis lawsoniana, con forma conica e presenza di rami orizzontali appiattiti e corteccia liscia, spesso squamata a striscie ampie.
Foglie
Le foglie del cipresso calvo si presentano piatte e aghiformi. Hanno lunghezze che possono arrivare a uno o due centimetri e sono sistemate ai lati dei rametti a pettine. Hanno un colore verde nella stagione primaverile, che volge successivamente in giallo e poi marrone in autunno, prima della caduta. Il cipresso dell'Arizona ha invece foglie di colore grigio-azzurro, o, negli esemplari di età più adulta, di colore grigio verde. Il cipresso della California, infine, ha foglie piatte con una ghiandola bianca sulla pagina inferiore.
Utilizzo
Se il cipresso calvo è diffuso paricolarmente come albero ornamentale, specie nelle zone dei laghi, il cipreso dell'Arizona è spesso diffuso anche come frangivento, mentre quello della California ha di solito utilizzo ornamentale nei giardini.
Coltivazione
La coltivazione del cipresso in vaso ha il suo momento migliore per l'attecchimento sul finire dell'estate o nei mesi di aprile e maggio. Questo a causa dell'origine del cipresso, conifera diffusa soprattutto nei paesi mediteranei, che non gradisce affatto gli inverni rigidi: gelate e vento sono infatti due delle maggiori minacce per il cipresso da cui deve essere difeso specie nel momento dell' attecchimento.
E' spesso consigliata in questa fase, per migliorare l'attecchimento, l'utilizzo della pomice ( in grana grossa ), grazie alla sua ottima capacità di drenaggio e di rifornimento per le radici di una buona dose di ossigeno. Nel corso dello sviluppo della pianta si possono effettuare operazioni importanti come piegature, ma è assai consigliabile effettuare interventi di questo tipo nella stagione in cui la pianta è in stadio di stasi vegetativa, ossia nei mesi di dicembre o gennaio. Operazioni meno invasive come filature e modellature possono essere effettuate anche in autunno o in primavera.
Innaffiatura
La prima innaffiatura è meglio farla arricchita con acidi umici e amminoacidi, da replicare poi a distanza di 15 o 20 giorni. E' buona norma, poi, effettuare nebulazioni della chioma in modo frequente per evitare traspirazioni eccessive che possono causare al fogliame una sgradita disidratazione.
Concimazione
Nel momento della crescita è consigliabile far uso di buoni concimi organici che possono avvalersi di un'alta quantità di azoto, oppure usare concimi minerali per via fogliare.
Parassiti
Alcuni parassiti, tra insetti e funghi, possono risultare particolarmente pericolosi per gli esemplari di cipresso. Tra gli insetti, alcune specie di coleotteri possono effettuare attacchi dannosi all'albero, comel'hilobyus abietis che proca lesioni alla corteccia, o l'hylotrupes bajulus che scava gallerie sotto la corteccia o lo zeuzera pyrina, che scava anch'esso gallerie, nel suo caso all'interno dei rami o di tronchi sottili. Tra i funghi presenze assai dannose sono il coryneum cardinale che causa ulcere e cancri ai rametti, provovcandone il diseccamento o il gymnosporangium cupressi che causa ruggine a tronco e rami.
Altre specie
Altre specie di rilevante interesse sono il cipresso sempreverde, cupressus sempervirens, che raggiunge altezze che arrivano fino a 25 metri. Ha portamento eretto e fogliame di tonalità verde scuro, triangolare e simile a brattee. Del sempreverde esiste la varietà stricta, con forma colonnare e ramificazioni erette, e la horizontalis, con rami, appunto orizzontali, che danno alla chioma una forma piramidale. Altra specie diffusa e coltivata e il cupressus macrocarpa, che ha chioma piramidale meno compatta del precedente. Infine il cupressus pisifera, che presenta foglie laterali e frontali della medesima lunghezza, con apici appuntiti e pigne grandi con squame smussate.