Circo de Los Horrores - l'orrore arriva a Roma e il sangue scorre sotto un tendone

Creato il 25 marzo 2014 da Frank_romantico @Combinazione_C

Come ho accennato nel post di ieri, nella mia breve trasferta romana ho avuto la possibilità di assistere ad uno spettacolo unico e di fare una cosa che non facevo da tantissimo tempo: andare al circo. Ora, io non ho un bellissimo rapporto con il circo. Non lo amo, lo trovo per lo più noioso e poco originale. Ma quando scopri che un circo a tema horror spagnolo fa tappa a Roma per la prima volta e solo a Roma, e tu sei a Roma, allora non puoi non andarlo a vederlo. Sto parlando del Circo de Los Horrores, una compagnia circense iberica nata nel 2007 a Madrid che ha accresciuto man mano il proprio successo e la propria fama fino ad arrivare oltreoceano (Stati Uniti e Perù) e che, per la prima volta, ha deciso di esibirsi in Italia scegliendo la capitale per fissare le picche del proprio tendone. 
Se in questi giorni (fino al 6 Aprile) passate davanti lo Stadio Flaminio, a Roma, sicuramente vedrete un tendone fare capolino di fronte l'entrata. E' lì che si svolge lo spettacolo, uno spettacolo che ha inizio ancor prima che lo spettatore trovi posto in galleria e che fonde circo, spettacolo avanguardistico, cabaret e teatro. Sì, perché c'è persino una trama che lega l'esperienza del Circo de Los Horrores: un cimitero abitato da creature inquietanti, con un'architettura gotica fatta di gargoyle, lapidi e teschi. Un treno fischia in lontananza, arriva, si ferma. Un tristo figuro che scende valigia alla mano e terrore sul volto. Le creature che gli si fanno attorno: vampiri, zombie, clown malvagi e indemoniati. Lo scopo: trasformare lo sventurato passeggero in uno di loro

Da subito, in attesa di farci strada verso i nostri posti, io e le persone insieme a me ci siamo trovati proiettati in uno scenario spaventoso. Infatti, in quella che potrei definire una sala d'attesa e zona bar, si sono avvicinati al pubblico strani figuri: clown malvagi in gabbia, monache che piangono sangue, spose cadavere, infermiere non morte, latherface, un medico armato di motosega, la mummia, il diavolo Belzebù, la morte. Subito diventa chiaro che l'interazione col pubblico è fondamentale e questo giochino realmente spaventoso si protrae fino a che tutti gli spettatori non si sono accomodati e i cancelli non si sono chiusi. Ed ecco che solo allora dei monaci zombie portano in scena una bara e da questa bara vien fuori Nosferatu, maestro di cerimonia interpretato da Suso Silva (il creatore di questo spettacolo e leader della compagnia) che ci svela un'inquietante verità: lo spettacolo sta per incominciare, non si può più uscire e "se qualcuno ha un attacco di paura, ansia o panico... che si fotta". 
Credo di non essermi mai divertito così tanto con uno spettacolo. Credo che questo sia stato, tra l'altro, l'unico spettacolo circense che mi sia veramente piaciuto (nonostante non ne abbia mai visti molti). Originale, fresco, che alterna il terrore alla risata e ti permette di passare più di due ore in un mondo che non è quello che conosciamo. Una delle caratteristiche del Circo de Los Horrores è infatti l'estraniamento che provoca nello spettatore. Man mano che i numeri si susseguono si rimane quasi ipnotizzati, a bocca aperta, increduli di quello a cui stiamo assistendo. Acrobate che scivolano a mezz'aria tra nastri della consistenza di un foulard di seta, donne sollevate a metri e metri da terra tramite un gancio attaccato ai capelli, il clown Grimo, malvagio e sboccato, la sexy vampira Debora, le contorsioniste possedute mongole e la bambina (interpretata da una nana) che gioca a palla con la testa di sua madre sono solo alcune delle figure che si alternano su un palco che, alla fine di ogni prova, sfuma nell'oscurità più assoluta. Ci si diverte con questo circo degli orrori. Soprattutto quando Suso Clown entra in scena e il livello di comicità sale a mille tanto quanto l'interazione con il pubblico, chiamato ad esibirsi assieme ai professionisti di questo palco. 

E alla fine, quando lo spettacolo è evidente che si stia avviando verso la conclusione, quando il pubblico si è alzato tutto in piedi in una interminabile standing ovation, ti viene il magone perché sai che non vorresti andar via da quel posto in cui tutto sembrerebbe possibile. Ma le cose belle non possono (e non dovrebbero ) mai durare in eterno. 
L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è il fatto che lo spettacolo, rispetto ai video e alle foto che avevo visto prima, sembrerebbe essere meno "pieno": mancano i serpenti e altre attrazioni. Ma fa nulla perché tutto quello che si vede vale abbastanza da non far rimpiangere quello che non si vede. E voglio anche rassicurare gli animalisti: non sono stati utilizzati né maltrattati animali. Questo circo, vietato ai minori di 12 anni (ma molti genitori hanno avuto la brillante idea di portare con loro i propri figli mettendoli di fronte a costumi spaventosi, linguaggio scurrile e riferimenti sessuali), ha un appeal gotico alla Edgar Allan Poe ed è infarcito di riferimenti a vecchi film (Nosferatu, Dracula, Non aprite quella Porta, Zombie, It, L'esorcista) che hanno fatto la storia dell'horror. Niente splatter ma tanta cattiveria. Ed è per questo che lo consiglio a tutti gli amanti del mio genere preferito. Ma piacerà anche agli altri, ve lo assicuro. A me è piaciuto da morire e posso dire lo stesso della mia ragazza e di mia madre Lucia. Peccato esserci potuto andare solo una volta e non aver potuto fare foto o video (proibiti). Pazienza.

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