Cirilli a Senigallia: “Verrò ricordato per questo spettacolo” – Intervista

Creato il 03 gennaio 2015 da Mandolinif @MandoliniF

Gabriele Cirilli

Gabriele Cirilli“Tale e Quale…a me!”

Gabriele che cosa presenti a Senigallia?
Uno spettacolo a cui tengo moltissimo. È il mio “A me gli occhi, please” [spettacolo simbolo del maestro di Cirilli, Gigi Proietti. ndr]. È una contaminazione di stili: si piange, si ride, si esulta. Lo spettatore esce sazio e soddisfatto come da un buon ristorante. Dentro c’è tutta la mia vita e sento che questo è lo show per cui sarò ricordato.

Di cosa tratta?
Direi della crescita e del bisogno di ridere. In scena c’ è un baule, sta a significare che io non ho un sogno nel cassetto, ma un baule con le mie paure. E da questo baule tiro fuori tanti oggetti che mi fanno parlare del mio sud, delle manie, delle riunioni di condominio, di mia moglie, dei selfie, dei quarantenni in palestra…

Dunque non nasce a seguito dello show TV.
È uno spettacolo che è stato costruito negli anni. Ho sempre messo da parte piccoli monologhi, idee, canzoni e balletti. Ci saranno musiche dal vivo dirette dal maestro Carancini e sono molto contento che la produzione sia condivisa con un’ ATI marchigiana. Ho potuto constatare che ci sono grandi professionisti qui.

Cosa ti ha lasciato la partecipazione al Tale e Quale in TV?
La possibilità di mostrare delle qualità che riporto sul palco. C’è più respiro rispetto alle gag TV alla Zelig. Lì mi misuro con gente uscita da X-factor o vincitori di San Remo. Non sono un cantante, quindi la mia missione ogni settimana è trovare la chiave interpretativa che mi rende unico rispetto agli altri.

È facile essere comici nel 2015?
L’essere comici è talmente difficile che quando ci riesci….Far ridere non si impara né si insegna, bisogna farlo con onestà, se si è onesti è facilissimo. Dopo la mia gavetta dai club più piccoli all’Arena di Verona non mi mette paura più niente, ma oggi sono emozionato perchè inizia il mio percorso della maturità. Per anni ho testato il pubblico ed ora c’è questa possibilità ed ho deciso di fare uno spettacolo unico.

Riassumilo in una parola
È uno sforzo enorme.

Francesco Mandolini

dal Resto del Carlino del 03/01/2015


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