«E un popolo – come del resto anche un uomo – vale solo per quanto sa imprimere nelle sue vicende l’impronta dell’eterno:
giacché in tal modo esso è come smondanizzato e mostra la sua inconscia convinzione intima della relatività del tempo
e del vero – cioè metafisico – significato del mondo»
(Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia, 1872)
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