Citazione del giorno: uomini “lirici” e uomini “epici”

Creato il 24 maggio 2014 da Siboney2046 @siboney2046

«Gli uomini che inseguono una moltitudine di donne possono essere facilmente distinti in due categorie. Gli uni cercano in tutte le donne la donna dei loro sogni, un'idea soggettiva e sempre uguale. Gli altri sono mossi dal desiderio di impadronirsi dell'infinita varietà del mondo femminile.
L'ossessione dei primi è "lirica": nelle donne essi cercano se stessi, il proprio ideale, e sono sempre e continuamente delusi perché l'ideale, com'è noto, è ciò che non è mai possibile trovare. Poiché la delusione che li spinge da una donna all'altra dà alla loro incostanza una sorta di scusa romantica, molte donne sentimentali sono commosse dalla loro ostinata poligamia.
L'altra ossessione è un'ossessione "epica" e in essa le donne non trovano nulla di commovente; l'uomo non proietta sulle donne alcun ideale soggettivo, perciò ogni cosa lo interessa e nulla può deluderlo. E proprio questa incapacità di rimanere delusi ha in sé qualcosa di scandaloso. Agli occhi della gente l'ossessione del donnaiolo epico appare senza riscatto (senza il riscatto della delusione).
Poiché il donnaiolo lirico insegue sempre lo stesso tipo di donna, nessuno si accorge che egli cambia amante; gli amici gli causano continui malintesi, perché non sono capaci di distinguere le sue amiche e le chiamano tutte con lo stesso nome.
Nella loro caccia alla conoscenza, i donnaioli epici si allontanano sempre più dalla bellezza femminile convenzionale, della quale si stancano presto, e finiscono irrimediabilmente per diventare collezionisti di curiosità. Essi se ne rendono conto, ne provano un po' di vergogna e, per non mettere gli amici in imbarazzo, non si mostrano in pubblico con le loro amanti.»

(Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984)