Citazioni Nicolò Machiavelli

Creato il 16 maggio 2011 da Miosako

Citazioni Nicolò Machiavelli
Fonte: Wikipedia.it

Coloro che vincono, in qualunque modo vincono, mai non ne riportono vergogna. (da Istorie fiorentine, libro III)

Dove men si sa, più si sospetta. (da Dell’ingratitudine)

E Francesi per natura sono più fieri che gagliardi o destri; e in uno primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, diventono tanto umili, e pèrdono in modo l’animo che diventono vili come femmine. E anche sono insopportabili di disagi e incomodi loro; e col tempo straccurono[1] le cose in modo che è facile, col trovargli in disordine, superargli. (da Scritti politici: Il ritratto delle cose di Francia)

E poiché la fortuna vuol fare ogni cosa, ella si vuol lasciar fare.[2] (da Lettera a Francesco Vettori, 10 dicembre 1513, in Lettere familiari)

Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operi contro di loro quello che pare loro meritare. (da La mente di un uomo di stato)

Il mondo fu sempre ad un modo abitato da uomini, che hanno avuto sempre le medesime passioni, e sempre fu chi serve e chi comanda, e chi serve mal volentieri, e chi serve volentieri, e chi si ribella ed è ripreso. (da Del modo di trattare i popoli della Valdichiana ribellati)

La istoria è la maestra delle azioni nostre. (da Del modo di trattare i popoli della Valdichiana ribellati)

La via dello andare allo inferno era facile, poiché si andava allo ingiù e a chiusi occhi. (da La vita di Castruccio Castracani da Lucca)

Lo strepito dell’armi e de’ cavalli | non poté far che non fosse sentita | la voce di un Cappon fra cento Galli | tanto che il re superbo fé partita. (da Decennali)

Non fu mai savio partito fare disperare gli uomini, perché chi non spera il bene non teme il male. (da Istorie fiorentine)

Oh dolce notte, oh sante | ore notturne e quete, | Ch’i disïosi amanti accompagnate; | in voi s’adunan tante | letizie, onde voi siete sole cagion di far l’alme beate. (da Oh dolce notte…)

Perché li populi [3] in privato sieno ricchi, la ragione è questa: che vivono come poveri, non edificano,[4]. non vestono e non hanno masserizie in casa; e basta loro abundare di pane, di carne, e avere una stufa dove rifuggire il freddo; e chi non ha dell’altre cose, fa sanza esse e non le cerca. Spendendosi in dosso[5] due fiorini in dieci anni, e ognuno vive secondo il grado suo a questa proporzione; e nessuno fa conto di quello che li manca, ma di quello ha di necessità; e le loro necessità sono assai minori delle nostre. (da Scritti politici: Il ritratto delle cose della Magna[6])

Quanto è più propinquo l’uomo a uno suo desiderio più lo desidera, e non lo avendo, maggiore dolore sente. (da Clizia, atto I, scena II)

Sendo invitato a cena da Taddeo Bernardi lucchese, uomo ricchissimo e splendidissimo, e, arrivato in casa, mostrandogli Taddeo una camera parata tutta di drappi e che aveva il pavimento composto di pietre fine, le quali, di diversi colori diversamente tessute, fiori e fronde e simili verzure rappresentavano, ragunatosi Castruccio assai umore in bocca, lo sputò tutto in sul volto a Taddeo. Di che turbandosi quello, disse Castruccio: – Io non sapevo dove mi sputare che io ti offendessi meno. (da La vita di Castruccio Castracani da Lucca)

Se nel mondo tornassino i medesimi uomini, come tornano i medesimi casi, non passerebbono mai cento anni, che noi non ci trovassimo un’altra volta insieme a fare le medesime cose che ora. (da Clizia)

Si ricordino i prìncipi, che si cominciano le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono. (da La mente di un uomo di stato)

Tu bada ben che l’aver in le tue mani il potere della Repubblica e il plauso di chi crede che si possa governare senza inganno non ti è bastante, poiché non è tanto la novità che conta, ma produrre il nuovo. Quindi ascolta e pruovoca il popolo perché parli a costo di causare in te risentimento. Non credere che questo sia disordine e perdita di tempo e che si facci meglio a non descutere et computare. Non è il tempo che si conzuma nel confronto cosa da deprecare. L’errore che non truoverà mai rimedio è quello del resolvere ogni decisione per applaudimento. Uno bono descurso con retorica piazzata ad uopo, qualcuna frase dal bon suono e via che se cammina più spediti che mai. Tu debbi insegnare a razionare ogni idea o pruogramma tre volte più che non lo sia il raggionevole. Trista gente è quella di un popolo che segue lo sbatter di bandere e stendardi piuttosto che le idee ben mastecate. (da Scritti di governo[7])