Città di Partenope. Una seconda casa per i napoletani (onesti)

Creato il 03 gennaio 2011 da Stefanorussoweb

Cosa può fare la società civile partenopea per traghettare la città di Napoli fuori dal dominio della violenza, dell’illegalità, della logica del compromesso e da quella endemica rassegnazione che contraddistingue i suoi abitanti?

È molto difficile dare una risposta a questa domanda e, di certo, una soluzione univoca, qualunque essa sia, risulterebbe superficiale e incapace di ovviare a problemi estremamente complessi, generati da una realtà varia e mutevole, difficile non solo da modificare ma anche da studiare e comprendere.

Tra le, sicuramente piccole, cose che qualche napoletano “di buona volontà” si è inventato c’è di sicuro la fondazione della Città di Partenope, una comunità virtuosa (come è definita dal suo creatore, il pubblicitario Claudio Agrelli) che intende raccogliere intorno a sé quei napoletani stanchi di essere associati ai loschi concittadini dei quali si parla in TV e sulla carta stampata e che sono estranei “non solo a camorra e microcriminalità ma anche a volgarità e malcostume”.

Per queste persone è istituita una vera e propria Angrafe Comunale che rilascia una Carta di Identità. Ai cittadini di Partenope non è richiesto nulla se non l’osservanza al Codice Eticocittadino, una sorta di decalogo che racchiude norme semplicissime, al limite della banalità, come “non parcheggiare in seconda fila né sui marciapiedi” o “non buttare nulla per terra né in mare”, che però se rispettate da tutti permetterebbero un sicuro innalzamento del livello di vivibilità cittadino.

Insomma, un’idea originale e di sicuro meritoria, forse leggermente populista perché fondata su bisogni semplici ed elementari, che non sottendono una forte logica o una ideologia. Forse un limite. O un punto di forza.

Link esterno
Città di Partenope

da “Lo Stregatto” dell’8 Settembre 2010