come una regina,
dalle mura del castello
bianche di calcare,
ti allunghi sonnolenta e pigra,
e vai a specchiarti
nelle acque della laguna
adorne di rubini.
Sono i fenicotteri rosa,
hanno scelto la città più bella.
Nostalgici, esuli ritornano ogni volta,
emigranti, bramosi di sole e di salsedine
tornano a nidificare.
La sera, eleganti e snelli,
ad ali spiegate intrecciano voli nell’aria,
prima di andare a dormire.
Piume vermiglie, lampade vaganti,
nel rosso del tramonto.
La notte, le colline, attente sentinelle,
vegliano sul riposo degli strani abitanti
ed un manto di stelle
ti ricopre tutta, città mia
bella come una eterna primavera.