Logo Responsabili
Dunque il 25 maggio prossimo si tornerà alle urne: non solo per eleggere il nuovo Parlamento Europeo, appuntamento importante, visto che l’Europa unita non potrà certo essere realizzata con la moneta unica; ma anche per eleggere i nuovi consigli comunali e i nuovi sindaci.
Non ci interessa qui parlare di schieramenti, e nemmeno dare pagelle. Vorremmo esprimere solo una preoccupazione. C’è disagio, crescente disagio: tra la gente, ma anche tra chi ha accettato di impegnarsi nei consigli comunali, nelle giunte.
Sarebbe bene capire il perché cercando correttivi e vie d’uscita. Perché se non c’è da illudersi che la partecipazione possa toccare la totalità, neppure è accettabile che si guardi in modo cinico al diffondersi del disinteresse, della repulsa, della delusione politica, del disimpegno.
Se questo poi accade anche nelle comunità locali, il fatto assume aspetti ulteriormente inquietanti.
Per questo abbiamo raccolto alcune testimonianze. Per cercare di capire. Per sollecitare una riflessione comune. Per trovare strade nuove. Perché se la democrazia è un valore, e lo è, non possiamo rassegnarci al disimpegno, né al fatto che le scelte siano fatte dai soliti pochi, sempre più pochi, o magari da quelli che hanno il palato e stomaco corrazzati, o interessi da difendere. Ed è bene parlarne, visto che presto inizierà la caccia al voto.
La politica deve essere al servizio dei cittadini. Siamo all’inizio di un percorso già iniziato sia sui social media che tra la gente raccogliendo idee, proposte, confrontandoci e ricevendo la richiesta della concretezza delle risposte. Questo si aspettano le persone dalla politica che deve dare risposte ai bisogni della gente, programmarle, pianificarle. Dobbiamo dire anche quello che vogliamo fare, quali sono i nostri progetti e le nostre idee e lo dobbiamo fare in maniera partecipata cercando di dare a tutte le espressioni della comunità delle opportunità. Grande attenzione bisogna darla all’ascolto, primo atto per poter governare nel miglior modo. Dobbiamo ascoltare quello che dicono i cittadini e se i cittadini non vengono dobbiamo andarli a cercare. La politica ha il compito di mediare i bisogni dei cittadini ed è nella capacità di mediare i bisogni dei cittadini che sta tutta l’autorevolezza della politica che deve essere il filtro dei bisogni. Se non si fa questo i bisogni diventano demagogia e populismo. Noi siamo al servizio delle persone, non siamo a prendere le poltrone o a fare un lavoro. In questo quadro socio economico fare politica è difficile, ma siamo al servizio dei cittadini. Accenno al fatto che i comuni hanno sempre più bisogno di essere ascoltati anche dagli altri enti che devono capire difficoltà e bisogni per poi dare risposte più puntuali. I nostri rappresentanti a livello regionale e nazionale inoltre devono essere chiamati ad atti di responsabilità e contatto con il territorio, perché devono essere portate all’attenzione le nostre problematiche. I prossimi appuntamenti riguarderanno forum tematici su argomenti specifici a cui tutta la Cittadinanza è invitata.
Comunicato Stampa a cura della Lista “Responsabili per Alessandra Fornasir”