Cittadini stranieri: come fare ingresso in Italia

Creato il 17 giugno 2012 da Giornalismo2012 @Giornalismo2012

- Di Mara Formaggia

La condizione di circolazione degli individui è il risultato degli accordi diplomatici tra i diversi governi, l’Italia fa parte dell’area Schengen, ovvero uno spazio comune tra 29 stati, dove si può circolare liberamente senza controlli alle frontiere e dove vige una linea comune e di collaborazione per l’ingresso dei cittadini stranieri.

I paesi della comunità europea hanno stipulato degli accordi grazie ai quali i loro cittadini ed i famigliari possono entrare ed uscire liberamente in tutti i paesi della comunità, per stabilirvi la residenza è necessario dimostrare di avere adeguati mezzi di sussistenza.

I cittadini stranieri extracomunitari possono entrare in Italia tramite un visto di ingresso rilasciato dal consolato italiano del paese di residenza, ed in base alla motivazione che porta l’individuo in viaggio verso l’Italia, l’iter da seguire è differente, alcuni paesi sono esenti dal visto se si tratta di un viaggio per turismo di un massimo di 90 giorni .

Sono 20 le tipologie di visto d’ingresso: adozione,
affari,
cure mediche,
diplomatico,
familiare al seguito,
gara sportiva,
invito,
lavoro autonomo,
lavoro subordinato,
missione,
motivi religiosi,
reingresso,
residenza elettiva,
ricongiungimento familiare,
studio,
transito aeroportuale,
transito,
trasporto,
turismo,
vacanze-lavoro.

Per il visto turistico non ci sono dei veri criteri per il rilascio, è discrezionale ed in linea di massima per i cittadini provenienti da paesi con un alto fenomeno di emigrazione questo viene rilasciato solo a persone che dimostrano di avere degli alti redditi e quindi che non hanno interesse a rimanere nel nostro Paese.

Il visto per affari ha una durata massima di tre mesi e viene rilasciato a chi ha provato interesse a fare affari o investimenti in Italia, infatti il consolato verificherà l’effettiva condizione di “operatore economico – commerciale del richiedente” e la finalità economica – commerciale del viaggio, documentazione di garanzia degli operatori economici presenti in Italia per i contatti e le trattative ed adeguati mezzi di sostentamento.

Il visto per motivi di studio viene rilasciato a studenti che fanno domanda di preiscrizione a corsi universitari in Italia (la preiscrizione è aperta in un determinato periodo dell’anno e sono disponibili posti limitati) attraverso il consolato italiano che verificherà i requisiti necessari che vanno dal possedimento dell’adeguato titolo di studio per accedere ai corsi, alla conoscenza minima richiesta della lingua italiana, ad un reddito sufficiente per il sostentamento in Italia e la disponibilità di un alloggio idoneo.

I visti concessi per motivi di lavoro o ai famigliari di cittadini stranieri sono subordinati al rilascio, da parte dello Sportello Unico per l’Immigrazione in Italia, di un nulla osta, quindi è necessario che qualcuno in Italia faccia richiesta d’ingresso, nel nostro paese, a favore del cittadino straniero.

Per quanto riguarda i famigliari di cittadini italiani, o della comunità europea, l’unico requisito richiesto è il legame di parentela ed il visto viene chiesto direttamente al consolato senza necessità di nullaosta.
Gli ingressi per motivi di lavoro subordinato o stagionale o autonomo sono legati al decreto flussi, un decreto emanato annualmente dal governo che stabilisce i requisiti ed il numero degli stranieri che possono entrare in Italia, è da sottolineare che non necessariamente tutti gli anni viene aperto il decreto flussi, infatti l’attuale crisi che sta attraversando il nostro Paese offre già poche possibilità lavorative a chi è già presente in Italia ed è per questo che l’emanazione di nuovi decreti è momentaneamente bloccata.

Diverso è il discorso per le quote dei lavoratori stagionali, che riguarda solo il settore agricolo e turistico, infatti fino ad oggi sono state autorizzate ogni anno, in quanto questi settori (in special modo quello agricolo) non riescono a soddisfare la richiesta di lavoratori attingendo alle risorse umane già presenti in Italia.

Esistono delle categorie di lavoratori detti “extra quota” che possono richiedere il nullaosta, e quindi il visto d’ingresso, fuori dal sistema del decreto flussi, in qualsiasi momento dell’anno e sono:

traduttori, interpreti,ricercatori, lettori, professori universitari, dirigenti, spettacolo, circensi, marittimi, dipendenti da appaltatore estero (per opere o servizi), colf di italiani all’estero, giornalisti, dipendenti da imprese estere (per compiti specifici), lavoratori in addestramento,infermieri professionali, docenti di scuole straniere.

Il decreto flussi che riguarda le quote per il lavoro non stagionale è un sistema complesso e paradossale in quanto è una sorta di vincita alla lotteria, coloro che fanno domanda per avere un lavoratore straniero sono sempre di più rispetto ai posti messi a disposizione dal governo e soltanto coloro con il dito più veloce e la fortuna di fare la richiesta in una provincia con minore domanda, otterranno la tanto aspirata quota, inoltre dietro a questo sistema ci sono: stranieri già presenti in Italia clandestinamente che partecipano al “gioco” del decreto flussi proprio per sanare la loro presenza in Italia; parenti e fidanzati che si improvvisano datori di lavoro per consentire ai loro cari l’ingresso in Italia in quanto altre strade non esistono; o peggio ancora c’è anche chi dietro a questo sistema ci lucra vendendo un posto di lavoro, che a volte neanche esiste, a cifre che possono arrivare fino a 9 mila euro.

Alla luce di un sistema che non funziona è opportuno che il governo ripensi ad una riforma intelligente per l’ingresso degli stranieri nel nostro paese, magari ripensando a una vecchia proposta di legge che prevedeva l’ingresso degli stranieri con delle garanzie, in quanto è chiaro che la quota con il decreto flussi si ottiene solo se si conosce qualcuno, quale datore di lavoro assumerebbe uno straniero che proviene da chissà dove e che non ha mai visto? Insomma serve una legge fatta valutando la realtà dei fatti, l’immigrazione è un fenomeno che non si può ignorare.

Il legame lavoro e permesso di soggiorno è un cane che si morde la coda, il cittadino straniero non può lavorare regolarmente senza un permesso di soggiorno, ma il permesso di soggiorno non può ottenerlo anche se ha un lavoro, quindi o lavora in nero e possibilmente soggetto a sfruttamento di “brava gente” o ancora peggio rischia di essere assoldato dalla criminalità, quindi una sanatoria è un’esigenza a favore di tutti in quanto è un’ottima arma all’emersione dal lavoro nero (lavoro in regola vuol dire regolare pagamento delle tasse) e a tenere gente disperata lontana dalla criminalità.

Elenco dei paesi schengen:

Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Principato di Monaco, Portogallo, Spagna, Italia, Austria, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Islanda, Norvegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Liechtenstein, Bulgaria, Romania, Cipro.

Elenco dei paesi della comunità europea:

Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria, Romania.

Elenco dei paesi esenti dal visto per turismo della durata massima di 90 giorni:

Andorra, Argentina, Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Brasile, Brunei Darussalam, Canada, Cile, Corea del sud, Costa Rica, Croazia, El Salvador, Ex repubblica jugoslava di Macedonia, Giappone, Guatemala, Honduras, Israele, Malesia, Mauritius, Messico, Monaco, Montenegro, Nicaragua, Nuova Zelanda, Panama, Paraguay, Saint Kitts e Nevis, San Marino, Stato della Citta’ del Vaticano, Seychelles, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Uruguay, Venezuela, Hong Kong, Macao, British Overseas, Albania, Bosnia ed Erzegovina.


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