Il territorio
Come dicevamo, Civita si erge su una vallata formata dai due fiumi, il rio Chiaro e il rio Torbido, al confine con l’Umbria, in una zona racchiusa dal lago di Bolsena, la valle del Tevere e non lontano da Viterbo e dall’amata e odiata Orvieto. Lo sperone di tufo e argilla su cui è stata costruita la città è alto 443 mt ed è collegato alla città di Bagnoregio solo tramite un ponte lungo 300 mt. Tutto intorno, la splendida valle dei Calanchi, che prende il nome dalle creste argillose formatesi con l’erosione e che a guardarle sembrano degli artefatti, non dei prodotti di Madre Natura. Si può solo immaginare come potesse essere quel territorio meno aspro e ricco di vegetazione. Per arrivare a Civita, si deve forzatamente passare all’interno della città sorella di Bagnoregio, da cui si può proseguire esclusivamente a piedi. Un tempo, Civita e Bagnoregio erano due facce della stessa città. La prima, né era il centro vitale, mentre la seconda né era un quartiere, la Rota.
L’Erosione: effetti e cause
I successori degli antichi romani non prestarono la stessa attenzione alle opere di canalizzazione dell’acqua piovana, né alla gestione dei due fiumi e dei loro argini. Questo fù il primo fattore che scatenò l’erosione accelerando notevolmente i suoi effetti. I popoli che abitarono qui procedettero ad una meticolosa opera di disboscamento: vennero estirpati sia gli alberi che le loro radici, la copertura e protezione, ma anche i rinforzi naturali del sottosuolo. Così facendo il terreno sottostante venne esposto alle intemperie ed all’erosione da parte dei due fiumi.
Il ponte: una storia a parte
Cosa c’è da vedere a Civita
Il nome della città
Nel 599 , in una lettera ufficiale che papa Gregorio Magno inviò al vescovo di Chiusi per comunicare la nomina del nuovo vescovo della città di Balneum Regis (Bagno del Re), ed è questa la prima memoria storica del nome di Bagnoregio. Il nome viene dalle acque termali qui presenti in quell’epoca, che la leggenda descrive come portentose, al punto che avrebbero guarito da una malattia molto grave il re longobardo Desiderio. Secondo questa leggenda, sarebbe stato proprio Desiderio a battezzare la città, anche se la lettera papale di cui sopra sembra smentire questa vicenda, visto che questi fu re dei Longobardi e re d’Italia dal 756 al 774.
Il decadimento
La fortuna di Civita di Bagnoregio, la vicinanza alle principali vie di commercio fu anche la primaria fonte di problemi, infatti al crollo dell’impero romano fece si che Civita divenne terra di conquista e scorribande per molte popolazioni barbariche, nonché alle molteplici dominazioni che qui si susseguirono (goti, longobardi, Monaldeschi e in più riprese il papato e la chiesa).Nel 1695 un terremoto andò ad aggiungersi agli effetti già catastrofici dell’erosione e causò moltissimi danni alla città di Bagnoregio, ai suoi palazzi ed alle sue strade, tanto che molta gente decise di andare via. Circa un secolo dopo, nel 1794 un secondo terremoto completò l’opera facendo crollare anche lo stretto ponte naturale che collegava la Civita a Bagnoregio. A questo punto, la quasi totalità della popolazione emigra nell’attigua Rota, abbandonando per sempre la “città che muore”.
Eventi e feste di Civita
Ci sono alcune importanti ricorrenze che vengono festeggiate dalla popolazione proprio all’interno della città antica di Civita. Il sapore medievale di tali feste le rende delle attrazioni molto senite:
- La festa più importante e maggiormente sentita delle città di Civita e Bagnoregio è la processione del Cristo Morto, che avviene il giorno del venerdi santo: dopo la funzione che si tiene nella chiesa di S.Donato, il crocifisso in legno in essa conservato viene portato in processione fino al vecchio quartiere della Rota ed entro mezzanotte deve essere riportato in Civita, altrimenti l’attiguo quartiere se né impossessa.
- Due volte l’anno, la prima domenica di giugno e la seconda di settembre, Civita ospita un evento davvero molto caratteristico. All’interno della piazza principale della città, si tiene il Palio della Tonna, in cui i fantini, rappresentanti delle varie contrade, montano degli asini e si sfidano in una rocambolesca corsa, sostenuti dall’accanito e divertito tifo dell’intera popolazione.
- Nel periodo natalizio, viene allestito all’interno della città un caratteristico presepe vivente, nel quale i cento figuranti in costume d’epoca rappresentano le vicende di Gesù, Maria e Giuseppe ambientate nello splendido scenario medievale della città vecchia. Come ci informava un grande cartello all’ingresso del borgo, nei giorni in cui c’è questo evento in città, l’entrata in Civita è a pagamento (5 euro).
Curiosità
Bagnoregio, oltre ad aver ricevuto nei secoli visite di importanti personaggi, ha dato i natali a personaggi di spicco per il nostro paese:Intorno al 1220 nacque qui Giovanni Fidenza, che adottò come nome da monaco Bonaventura e divenne santo nel 1482; viene ritenuto uno dei padri dell’ordine francescano. Entrò nell’ordine dedicato a San Francesco proprio nel convento a lui dedicato che si trovava proprio in Bagnoregio, ma che ormai è andato completamente distrutto;Nel 1896 nacque in Bagnoregio lo scrittore, autore di numerosi saggi e romanzi, Bonaventura Tecchi, il quale diede alla sua città l’appellativo di “Città che muore”.
I parcheggi
Per visitare Civita di bagnoregio in automobile, ci sono diverse possibilità di parcheggio. In Bagnoregio, a pochi metri dal ponte, c’è il parcheggio a pagamento dedicato alle automobili. Ad un km e mezzo circa, invece, c’è un ampio piazzale a cui si accede dalla strada provinciale 6 (GPS 42.62722 N – 12.09356 E) in cui le automobili possono parcheggiare gratuitamente, mentre pullman e camper devono pagare 5 euro al giorno. Dalla piazza è possibile prendere la navetta per la città oppure fare una piccola passeggiata a piedi, per nulla impegnativa. In questa piazza, i camper possono anche sostare durante la notte.