Clarkson, dove sei? - Recensione - iPhone

Creato il 14 marzo 2014 da Intrattenimento

Il popolare programma automobilistico torna su mobile con uno spensierato endless runner

Oltre alla oramai consolidata collaborazione con la serie Forza Motorsport, il format televisivo della BBC Top Gear ha messo il suo nome su un paio di titoli mobile che invero non hanno lasciato un ricordo indelebile nella memoria della comunità videoludica. Ecco dunque che per questa nuova incursione su smartphone e tablet, Top Gear ha deciso di cambiare completamente registro, abbandonando le (seppur lievi) velleità di realismo dei precedenti prodotti ed abbracciando due delle formule più popolari del momento, ovvero l'endless runner ed il free to play. Vediamo se si è trattato di una scelta azzeccata...

Il cugino macrocefalo di Stig

Pur rifacendosi alle oramai arcinote meccaniche portate al successo da Temple Run ed affini, Top Gear: Race the Stig assomiglia in particolar modo ad un endless runner specifico, ovvero quel Subway Surfers uscito oltre un anno or sono su App Store e Google Play. Dal titolo targato Kiloo, il prodotto BBC attinge a piene mani non solo per ciò che concerne il gameplay, ma anche in merito ad uno stile grafico colorato e cartoonesco. Scordatevi dunque di impersonare delle realistiche versioni poligonali di James May, Jeremy Clarkson e Richard Hammond: qui il protagonista è un anonimo pilota con una testa enorme coperta da un casco, che guida una macchinina con la quale deve tentare di coprire la maggior distanza possibile guardandosi le spalle da uno Stig anch'egli macrocefalo. Il tutto immerso in uno scenario dai toni quasi infantili, composto da elementi tondeggianti e rivestiti da colori accesi, con la telecamera che assume una posizione sopraelevata alle spalle del giocatore, identica a quella proposta dal già citato Subway Surfers. Così come è pressoché indistinguibile il gameplay: strisciando un dito sul touchscreen nelle quattro direzioni si muove l'automobilina a destra o a sinistra e la si fa saltare ed abbassare, allo scopo di raccogliere il maggior numero possibile di bulloni e potenziamenti e soprattutto di evitare un contatto con gli ostacoli capace di provocare il game over. Nulla di nuovo nemmeno per quel che riguarda la presenza di power-up da raccogliere sul campo per un utilizzo immediato o da acquistare nell'apposito negozio e da sfruttare secondo bisogno (cambia il loro look, ma l'effetto è lo stesso delle controparti di Subway Surfers), né tanto meno per le varie missioni e sfide da completare allo scopo di ricevere dei premi. Insomma, non si può dire che l'originalità sia esattamente il punto di forza di Top Gear: Race the Stig, un titolo destinato a conferire una forte sensazione di déjà vu a chiunque abbia giocato a più di un endless runner nella sua esperienza videoludica.

A complicare la situazione di un prodotto che di per sé no dimostra grande personalità interviene una gestione piuttosto discutibile degli inevitabili acquisti in-app che infarciscono il gioco. Pur non essendo troppo insistente nel proporre all'utente pacchetti di valuta da acquistare, Top Gear: Race the Stig non offre praticamente alcun contenuto che non sia legato all'esborso di bulloni, ovviamente elargiti con una parsimonia tale da rendere ogni acquisto una vera e propria maratona di grinding. Chiunque voglia accedere a qualche elemento sbloccabile senza dover giocare centinaia di partite sarà quindi costretto ad aprire il portafogli, ma (purtroppo) non è finita qua: a pagamento sono anche le chiavi inglesi che servono a ripartire subito in caso di urto con un ostacolo, ed è richiesta persino una quota per rimuovere gli invasivi e fastidiosissimi annunci pubblicitari che dopo le prime battute cominciano a bloccare sistematicamente l'azione di gioco. Peccato che Top Gear: Race the Stig sia così smaccatamente orientato al solo scopo di lucro, perché alcune chicche destinate ai fan del programma televisivo ci sono: le auto che si possono acquistare - a carissimo prezzo - sono infatti tutte relative ad episodi ben precisi, con i filmati che le vedono protagoniste visualizzabili semplicemente premendo un tasto. La presenza di Stig, invece, sarebbe potuta essere sicuramente più incisiva, mentre invece il misterioso pilota si limita ad apparire di tanto in tanto sulla schermata di gioco per cercare di disturbare l'utente ed indurlo all'errore. Chiudono la carrellata classifiche online e condivisione dei propri risultati tramite Facebook e Twitter che oramai sono entrati a far parte della dotazione standard della produzione mobile.

Pro

  • Divertente come passatempo
  • Tecnicamente gradevole
  • Qualche chicca per i fan dello show

Contro

  • Infarcito di spot ed acquisti in app
  • Davvero troppo simile a Subway Surfers
  • Scarsa originalità e personalità

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