L'ultima trovata dei mattacchioni che tirano le fila dei vari "movimenti" (girotondi, popoli colorati, tec.) è la "class action", una sorta di azione di responsabilità, tanto per farci capire, contro il governo appena dimessosi, per ottenere dei risarcimenti per gli ingenti danni che in 20 anni di governo Berlusconi ha inflitto all'Italia e agli italiani.
Perché loro sono fatti così: cresciuti alla scuola della satira di Rai3, abbeveratesi all'arte e alla scienza dei vari fratelli Guzzanti, Beppe Grillo, Serena Dandini, Daniele Luttazzi e tanti altri comici minori, sono bravissimi a sghignazzare sui problemi dello Stato e dei cittadini e a creare iniziative goliardiche e divertenti, ma molto meno, ahinoi, ad analizzare i fatti e cercare di trovare una soluzione ai problemi.
Ma questo è il minimo, perché agli intelligentissimi attivisti deve essere sfuggito un aspetto della realtà che ormai è stato invece compreso da quasi tutti, e che la grandissima responsabilità della crisi epocale che stiamo vivendo deve essere attribuita pressoché interamente a coloro che anni or sono, dopo una martellante propaganda durata decenni, hanno costruito e mandato in funzione l'infernale macchina dell'Unione Europea e dell'Euro, la sua moneta senza Stato, senza Banca Centrale e senza ultimo garante.
Dovrebbero essere dunque i "padri dell'euro" a dover essere oggetto di una "class action", qualora fosse possibile farne una, ma chi lo dice agli intelligentissimi "attivisti"?
Eppure ormai basterebbe aprire qualsiasi giornale di questo mondo per essere aggiornati alla realtà, perché a parte forse "Il Fatto Quotidiano", per il quale l'argomento più importante delle prossime settimane è la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Rai, e La Repubblica, impegnata nel panegirico giornaliero di Mario Monti, il neo premier benedetto dal genio di sua Eminenza il padre fondatore E'(un)genio Scalfari.
Basterebbe imparare un po' d'inglese, magari aiutandosi pure con un traduttore automatico, per leggere il Wall Street Journal ed essere edotti delle vendite forsennate sulla valuta unica europea effettuate da fondi americani e orientali , a prescindere dai governi in carica nei paesi del vecchio continente, oppure a leggere attentamente l'invito arrivato oggi dal Giappone a trasformare la Bce in una vera banca centrale, che possa essere l'ultimo garante della moneta unica, unico modo per convincere lo stato nipponico e altri a comprare titoli di stato europei.
Probabilmente sono cose troppo semplici da fare, per chi ha la sua mente sempre impegnata ad elaborare complicatissimi ma divertentissime burle, degne delle zingarate di "Amici miei", ma sempre politicamente corrette e ben dirette contro i giusti bersagli.
Perché, in fin dei conti, il popolo è bue e alla fine il suo destino è pur sempre quello di essere macellato, però sghignazzando contenti.