Classe 2014

Da Alessia-Mammacongelo @mamacongelo

Da qualche parte percorrendo un’autostrada italiana. Luglio 2014.

E’ notte e sono in viaggio. Non si vede una mazza niente, piove. Mi tiene compagnia al cellulare uno dei miei migliori amici, è padre da 24 ore. Un maschietto, il primo figlio. Sono alla guida proprio per questo motivo, domani mi reco in ospedale a far visita a questa neonata famiglia.

<..dopo 2 notti in bianco sono un po’ devastato, però ho preso dimestichezza con il pannolino..> Aspetta, TU sei devastato dopo solo due notti?! Hai idea di quante ne passerai ancora in bianco? No, evidentemente. TU ti lamenti che sei stanco? Scusa tanto ma LEI che si è beccata millemila ore di travaglio terminato con una cicatrice a sorriso sul ventre, che dovrebbe dire?!  Cioè mentre LEI spingeva, urlava, sudava, provava dolore TU che facevi? Manco avessi partorito TU. Proprio vero ciò che si dice in giro: gli uomini hanno 9 mesi per prepararsi ad un evento a cui comunque arriveranno totalmente impreparati. Sarà che una donna appena scopre di essere incinta, appena vede quelle due linee che indicano che sta portando dentro di sé una nuova vita ,si sente già mamma, anzi è già madre. Un uomo ha bisogno più tempo. Molto di più. E magari anche di qualche ripetizione.

fonte Google

Anche i figli primogeniti hanno bisogno di tempo per digerire l’arrivo di un fratellino/sorellina. IO volevo un cane, ricordo, invece è arrivata Fashionsister. Poi fortunatamente è arrivato anche il cane. Invece una mia amica, mammabis da pochi mesi, è alle prese con gli istinti fratricidi, dettati dalla gelosia, della sua primogenita rivolti alla nuova arrivata, un fagottino rosa dagli occhi blu che non piange mai e sorride sempre. Ci credo che l’altra s’incazza e le tira addosso il Cicciobello. Venir buttata giù dal piedistallo di “principessa di casa” dalla bontà personificata, farebbe salire la carogna a qualunque bimba del mondo. Le sorellastre di Cenerentola sono delle dilettanti al confronto delle primogenite. Lo dico per esperienza personale.

In ospedale ho vissuto un déjà-vu. L’odore di disinfettante, l’andirivieni di camici, futuri padri con lo sguardo fisso nel vuoto, negli occhi paura ed ansia, adrenalina che scorre nelle vene. Le smorfie di dolore per il cesareo di lei cercando di alzarsi dal letto, il volto stanco, gli occhi dell’amore. I nuovi arrivati dormienti, piangenti, attaccati ai seni delle madri come ci si attacca alla vita, indifesi e piccoli. Minuscoli. Sono passati solo 14 mesi ma io Merdolo così piccolo proprio non me lo ricordo. E’ ora di tornare da lui.

Benvenuti cuccioli classe 2014.

Ad Alessandro e Sara, Francesca e Leo.