“Classi separate per disabili”

Creato il 24 ottobre 2010 da Babilonia

Pietro Fontanini, 58 anni, leader del Carroccio friulano, nonché presidente della Provincia di Udine:

«in Germania, dove ci sono percorsi differenziati per ragazzi con problemi, le cose funzionano meglio: è un buon modello» e che «le persone disabili ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici». Poi ha portato ad esempio il caso di una classe quinta del liceo: «Da parte degli studenti normodotati c’era molta disponibilità verso i ragazzi disabili, ma l’integrazione è un’altra cosa. Innanzitutto esiste il concreto rischio che gli studenti con problemi si trovino a dover seguire lezioni troppo difficili. Eppoi, a causa dei tagli imposti dalla riforma, gli insegnanti di sostegno fanno più assistenza che appoggio durante le lezioni e spesso non hanno il tempo di verificare il lavoro dei disabili». Conclusione: «Sarebbe meglio pensare a percorsi differenziati. Sul tipo di quelli organizzati dalla Provincia, da me presieduta, per favorire l’inserimento di questi ragazzi nel mondo del lavoro» (corriere.it)

C’è davvero poco di equilibrato e di sensibile in queste parole. Ma purtroppo nella scuola di oggi ci sono troppi problemi e troppe mancanze. Spesso l’organizzazione è fatiscente, spesso le risorse economiche troppo limitate e ci troviamo di fronte anche a situazioni dove l’unico bambino italiano è costretto a cambiare classe oppure, casi di inserimento di alunni problematici dove invece è assente l’aiuto di un insegnante valido e formato sia culturalmente che umanamente.


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